La Lega si divide in tre in vista delle comunali
A poco dal voto non è chiaro il referente ufficiale del Carroccio Borghesan, Veronese e Arzenton si contendono il simbolo
Nicola Cesaro
MONTAGNANA
Tre “Leghe” alle prossime elezioni, ma a chi andrà l’investitura del partito? A qualche mese dal voto che eleggerà il nuovo sindaco di Montagnana, è questo lo scenario che si potrebbe presentare agli elettori della città murata: tre realtà opposte che reclamano di poter inserire Alberto da Giussano con la spada sguainata – il simbolo della Lega – nella scheda elettorale. Questa, almeno, è la suggestione che arriva dai primi rumors: nessuno dei diretti interessati, infatti, si è ancora sbilanciato. Ma andiamo con ordine.
Fino a qualche tempo fa la Lega era rappresentata nella giunta comunale di Loredana Borghesan (da sempre legata a Forza Italia) dal vicesindaco Beniamino Veronese, che alle scorse elezioni appoggiò appunto la corsa dell’attuale sindaco. L’equilibrio nel centrodestra era garantito. La storia recente, però, ha visto il siluramento di Veronese dalla giunta. Screzi post-elezioni regionali hanno portato alla revoca delle deleghe e alla spinta del leghista fuori dalla maggioranza. La carica di vice è quindi andata a Giulia Marchioro, altro esponente che arriva dalla Lega. La Borghesan era stata chiara con questa nomina: «Non ce l’abbiamo con la Lega: non a caso è stata nominata come vice una leghista». Veronese, a sua volta, per ripicca ha però espulso dal partito la Marchioro: «La sezione Lega di Montagnana ha deciso e il direttorio provinciale ha avallato la decisione di sezione», ha assicurato l’amministratore epurato.
Ma veniamo a questi giorni. Loredana Borghesan non potrà ricandidarsi a sindaco – sarebbe il terzo mandato di fila, non consentito in un Comune di quasi 9 mila abitanti – e secondo le recenti indiscrezioni dovrebbe puntare tutto proprio sulla leghista Marchioro, ovviamente con la speranza che la Lega ufficializzi l’appoggio al gruppo di centrodestra uscente. La volontà, dovuta dopo dieci anni di governo, è di garantirsi comunque un ruolo di rilievo in giunta alle spalle della Marchioro. Una sorta di “sindaco ombra”. Ma ecco il possibile ostacolo: probabilmente si candiderà per la fascia di sindaco anche Veronese, che reclamerà senza dubbio l’appoggio del partito che rappresenta da anni e di cui si dice referente cittadino. E siamo a due. Si parlava tuttavia di tre “leghe”.
La terza prenotazione di simbolo potrebbe arrivare da Claudio Arzenton, che nel 2011 fu candidato sindaco della Lega salvo poi farsi da parte e sostenere la candidatura della Borghesan, che una volta eletta lo nominò vice. Salvo poi silurarlo a pochi mesi dal voto, un po’ come accaduto con Veronese. Arzenton nell’ultima tornata era stato il candidato di Progetto Comune, gruppo che sicuramente avrà un candidato alle prossime elezioni: non sarà quasi sicuramente Arzenton (forse Gian Paolo Lovato? ), che però da militante della Lega chiederà al partito l’appoggio della lista. Tre richieste ufficiali e solo un credito da assicurare: come si sbroglierà la matassa leghista all’ombra della Rocca degli Alberi? —
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