PADOVA. La sagoma di un cuoco che medita il suicidio gettandosi nelle fredde acque del Bacchiglione dal ponte del Bassanello.
Un'altra di un ristoratore crocifisso in un incrocio non lontano da piazzale Santa Croce. Assume toni choc la protesta di baristi e ristoratori contro le chiusure decise dai Dpcm del governo per l'emergenza sanitaria: le sagome sono apparse ieri, in contemporanea con la manifestazione "IoApro1501" e le aperture dei ristoratori disobbedienti.
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Ignoti gli autori dei gesti dimostrativi ma l'obiettivo è ovviamente quello di dimostrare l'esasperazione degli esercenti e le difficoltà economiche di questo particolare frangente dell'emergenza sanitaria, così come la richiesta di adeguati ristori per coprire le perdite degli ultimi mesi.