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Il progetto Parco Fiume Brenta prende quota 15 Comuni per l’ambiente e il turismo fluviale

Il Cittadellese e il Piazzolese si aggregano. Pierobon: «Valore aggiunto al territorio». Milani: «Promozione e tutela»

Silvia Bergamin
2 minuti di lettura

CITTADELLA

Una grande alleanza per il Brenta, per l’ambiente e per un turismo fluviale sostenibile: questo mese otto comuni – a partire da Cittadella e Piazzola – si sono uniti al progetto “Parco Fiume Brenta” che unisce ora tutte le amministrazioni rivierasche, quindici in tutto. Ai primi sei cofinanziatori – Campo San Martino, Fontaniva, San Giorgio in Bosco, Cartigliano, Nove e Tezze – e a Carmignano partner del progetto Life Brenta 2030, si sono aggiunti i territori cittadellese e piazzolese con Curtarolo, Grantorto, Limena, Vigodarzere, Bassano e Pozzoleone.

Quali saranno i prossimi passi? I promotori del Parco – ovvero Etra, Etifor, Veneto Acque, il Consiglio di Bacino Brenta, il Comune di Carmignano, Veneto Agricoltura e l’Università di Padova – inizieranno insieme a tutti i municipi un percorso di governance che deciderà il futuro dell’area affrontando temi come la gestione comune del patrimonio naturalistico, delle aree di salvaguardia idrica, della raccolta dei rifiuti e della ciclovia, arteria centrale di mobilità lenta lungo l’asta fluviale.

L’area del medio Brenta è riconosciuta a livello europeo ed è inserita all’interno della Rete Natura 2000: è una delle principali fonti di acqua potabile della Regione. Nel corso del 2020 soprattutto l’area di Camazzole è stata presa d’assalto dai visitatori: c’era una domanda di natura a pochi chilometri da casa e a prova di Dpcm, ma si è generato il caos fra rifiuti, parcheggio selvaggio e problemi di ordine pubblico. Il Parco Fiume Brenta prova ad essere una risposta: finanziato dalla Regione con 3 milioni di euro di fondi europei, nasce dalla considerazione che «purtroppo, fino ad oggi, la mancanza di un piano di gestione integrato ha comportato l’aggravarsi di problematiche ambientali e gestionali». L’obiettivo è creare una rete in cui «le amministrazioni, le aziende, i cittadini e gli agricoltori hanno l’opportunità di partecipare al più grande progetto di valorizzazione mai realizzato nel territorio del medio Brenta».

Il sindaco della città murata, Luca Pierobon, osserva che si darà «un valore aggiunto al nostro territorio in termini tanto paesaggistici, con la promozione di un’educazione ambientale volta alla tutela e alla pulizia del territorio, quanto economico-turistici con una migliore sostenibilità delle aziende agricole locali e un’ulteriore opportunità di promozione del turismo slow». Il collega di Piazzola, Valter Milani, aggiunge che «il Brenta e il territorio circostante rappresentano un’area naturalistica di estrema bellezza, l’iniziativa mira a valorizzarlo e proteggerlo, promuovendo tutela e cura dell’ambiente. L’adesione al progetto è convinta e sono certo darà importanti risultati perché condivisa con gli altri comuni rivieraschi». I cittadini dei comuni rivieraschi potranno usufruire gratis di percorsi di educazione ambientale per elementari e medie insieme ad attività per migliorare la sostenibilità delle aziende agricole nell’area Natura 2000; verranno promosse giornate ecologiche di raccolta rifiuti e ci sarà un presidio ambientale che renderà le aree più pulite e sicure. Info: parcofiumebrenta. it. —





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