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Guerra tra negozianti per il park in centro a Padova. Due donne denunciate per stalking

La querelle nasce fra i titolari di tre negozi in via Savonarola. Giustizia lenta: l’udienza slitta di 11 mesi

Cristina Genesin
2 minuti di lettura

PADOVA. Tre commercianti in guerra per un’area parcheggio in centro storico, in via Savonarola. Dalla lite verbale si va oltre, e così due negozianti finiscono sotto inchiesta per stalking ai danni di un collega.

Tutto finito? Niente affatto: il “bello” deve ancora cominciare e si va di là da venire: a processo(forse) si andrà in un lontano futuro. Sarà colpa del Covid che tutto ha fatto slittare nelle aule dei tribunali. Sarà colpa di una Giustizia che arranca quanto ai numeri (pochi magistrati, ancor meno personale amministrativo e risorse materiali a disposizione per mandare avanti il lavoro).

Sta di fatto che gli slittamenti delle udienze ai mesi a venire sono ormai diventati una questione di ordinaria amministrazione. E così è slittata di undici mesi (all’8 ottobre 2021) l’udienza davanti al gup, chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio sollecitata dalla procura nei confronti delle due commercianti. Tutto normale? Forse per chi lavora nei complicati meccanismi della macchina della giustizia (tanti altri procedimenti risultano rinviati a quella data e pure oltre nelle cancellerie penali).

Meno normale tutto questo appare agli occhi del cittadino che può ritrovarsi tanto sul banco degli imputati quanto nella veste di parte offesa. E non sono risparmiate da queste lungaggini le indagini in procura che, di richiesta di proroga in richiesta di proroga, possono durare anche due, tre anni. Anni in cui il cittadino è costretto a vivere con quella spada di Damocle sul collo alla faccia dei tempi rapidi della giustizia.

Veniamo al caso che coinvolge i tre commercianti, due donne titolari rispettivamente di una lavanderia e di un negozio di alimentari e un rivenditore di materassi. I loro negozi sono vicini in via Savonarola. Davvero scarse le aree sosta in centro (peraltro la maggior parte delle vie laterali a corso Milano sono Ztl opvvero zona a traffico limitato). Pochi i posti disponibili, spesso a pagamento o riservati ai residenti o ancora limitati al tempo necessario di carico-scarico.

La lite sarebbe esplosa proprio per il parcheggio delle rispettive macchine: le due donne si sarebbero più volte lamentate con il collega della sua abitudine a parcheggiare dove gli farebbe più comodo. Da qui gli screzi che poi – a detta del commerciante firmatario della denuncia – sarebbero degenerati: le donne lo guarderebbero male, deridendolo a ogni incontro. E ancora si sentirebbe preso in giro da loro. Opposta la versione delle signore (difese dai legali Claudio Todesco e Antonio Franciosi) che parlano di fantasie.

Da qui la denuncia niente meno che per il reato di atti persecutori da parte del commerciante. Una denuncia che la procura – almeno finora – ha preso sul serio tanto da spedire le due donne davanti al gup. Ma se ne riparlerà tra quasi un anno. —


 

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