CAMPOSAMPIERO. E ci risiamo. Ancora un parroco 70enne del Camposampierese nel mirino del ricatto a luci rosse attraverso messaggi inviati via whatsapp. Ma stavolta l’ignaro sacerdote sarebbe stato preso di mira da una donna che frequentava la parrocchia chiedendo aiuto. E che mai avrebbe avuto con lui alcun tipo di relazione, se non ricevendo da parte del prete una disponibilità ispirata a sentimenti di carità. Ma tant’è. Quella generosità sarebbe stata ripagata con la richiesta di soldi, ben 15 mila euro, mai saldati.
E ora la signora, che in fretta e furia ha fatto le valigie per tornare nella natìa Romania, rischia il processo: il pm padovano Sergio Dini ha chiuso l’inchiesta e si prepara a sollecitare il rinvio a giudizio per tentata estorsione nei confronti di Petruta Daniela Iovu, 30 anni, dichiarata irreperibile con un decreto della procura il 30 aprile scorso (difensore d’ufficio l’avvocato Alessandra Milani).
A quel punto è scattata la fase due del piano. E la trentenne ha cominciato a spedire al parroco una valanga di sms via whatsapp. Chiaro il ricatto: o il prete accettava di pagare i soldi reclamati o lei avrebbe divulgato la “loro” relazione sentimentale. Ma siccome tra i due non ci sarebbe stata alcuna relazione, il parroco non ci ha pensato due volte e si è presentato nella caserma della Guardia di Finanza di Cittadella per firmare una denuncia, senza poi dare la disponibilità a essere interrogato per aggiungere eventuali dettagli forse per non aggravare la posizione della signora. È scattata l’inchiesta coordinata dal pm Dini: gli accertamenti hanno svelato che il figlio dell’indagata non avrebbe alcuna malattia e lei nessun debito particolare. —
L’ultimo tentativo di estorsione “a luci rosse” ai danni di un prete è quella ordita nei confronti del parroco di Rustega da parte di un marocchino, Zouhair Abousad, classe 1994, arrestato. Parroco trasferito dal vescovo di Treviso per consentirgli un periodo di riflessione.