Sobon, birra fatta con il pane ad alto “grado” di integrazione
La coop sociale ha aperto un bistrò in via Longhin con ragazzi disabili e propone bionde e rosse con lieviti e grani “riciclati”
Silvia Bergamin
Rimettere “birra” nel motore e reagire al crollo della clientela nei bar: al Sobon Bistrò di via Longhin si punta non solo sulla pausa pranzo, ma anche su una birra “buona come il pane perché fatta con il pane”.
Il progetto di economia circolare ha preso forma grazie alle cooperative sociali Riesco e Sobon, con sedi a Saccolongo e a Padova, che si occupano di cibo e di creare lavoro per persone con disabilità; le coop ad inizio anno hanno aperto il bistrò in via Longhin. Gli esordi sono stati buoni, si è creato un giro di affezionati, ma poi è arrivato il Covid-19 e tanti dipendenti delle aziende sono ancora a casa, tra ammortizzatori sociali e telelavoro: la normalità tarda a riaffacciarsi e si fatica a ripopolare i tavolini dei bar.
Per questo, al civico 133 si prova a rilanciare, valorizzando il tanto di buono e bello che sta dentro il progetto. «Al bistrò, oltre a offrire pasti realizzati nel nostro centro cottura che consente l’inserimento lavorativo e sociale di 50 persone con disabilità», spiegano cooperatrici e cooperatori, «è possibile gustare la birra fatta con il pane». La materia prima è di alta qualità, ovvero Sobon, un pane biologico distribuito in tante parti d’Italia nei supermercati. «Gli eccessi ci tornavano indietro, ma non volevamo buttare il cibo, con tutta la qualità di lievito madre e di grani antichi che porta dentro di sé e tutte le energie necessarie per produrlo, e quindi abbiamo pensato di riutilizzarlo facendoci della birra. Grazie alla collaborazione con un gruppo di giovani di un birrificio artigianale umbro siamo riusciti a creare la birra Sobon, bionda e rossa».
Non solo birra: al bistrò – dopo il lockdown – hanno iniziato ad arrivare anche le BoxBon, per cercare di andare incontro ad altre emergenze sociali – esplose nelle varie fasi del Coronavirus – intrecciandole ai principi della sostenibilità. «Si tratta di box alimentari», spiegano i promotori, «che consentono una spesa sostenibile e alternativa, sana e a un prezzo equo; un mix di sociale e di digitale, perché l’acquisto avviene online su shop.sobon.it e poi c’è il ritiro in via Longhin. —
Silvia Bergamin
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