Tramonta Urbs Picta, la “Padova di Giotto” cercherà a ottobre il sigillo dell’Unesco
Il nome in latino poco comprensibile a livello internazionale Il sindaco Giordani: «Così saremo più conosciuti nel mondo»
Claudio Malfitano
PADOVA. Urbs Picta resterà un sottotitolo. Nel gergo pubblicitario un payoff, quella sorta di sottotitolo che definisce un brand. Per fare un esempio il “più bianco non si può” che accompagna la marca di detersivi.
Dunque la candidatura Unesco del ciclo di affreschi trecenteschi che arricchiscono la città prenderà il nome di uno degli artisti più famosi nel mondo: Giotto. Sarà la “Padova di Giotto” infatti a presentarsi al mondo nel prossimo comitato Unesco che sostituirà quello previsto in Cina e rinviato per il Covid. A richiedere il cambio di denominazione è stato l’Icomos, l’ente che valuta i dossier di candidatura per conto dell’Unesco.
La svolta è stata avallata direttamente dal sindaco Sergio Giordani: «Lo cambiamo, non è un problema. Dobbiamo parlare con immediatezza al cuore delle persone. Abbinare Giotto a Padova è un marchio che renderà la città ancora più conosciuta nel mondo».
Nel nome di un capolavoro
Tutto infatti parte dal capolavoro di Giotto, la Cappella degli Scrovegni. La candidatura si è poi allargata ad altri 7 siti che contengono gli affreschi del secolo d’oro della Padova carrarese, il ’300. È proprio grazie a Giotto che la candidatura padovana soddisfa il criterio dell’«eccezionale valore universale» richiesto dall’Unesco per essere inseriti tra i patrimoni dell’umanità. Giotto agli Scrovegni è l’anticipatore di innovazioni che poi arriveranno a compimento nelle interpretazioni degli altri autori: Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.
Tramonta l’Urbs Picta
Padova città del Santo, Padova città di Giotto. Sono dunque questi i due brand con cui si attireranno i flussi del turismo religioso e di quello culturale. Si metterà da parte l’Urbs Picta, nome che evoca la realtà di una città dipinta medioevale ma che non corrisponde esattamente al contenuto dalla candidatura. Basti pensare che Urbs Picta viene definita anche Treviso, per la quantità di palazzi con facciate affrescate all’esterno (alcune delle quali perse purtroppo durante la seconda guerra mondiale).
Il nome Urbs Picta abbinato a Padova era stato usato per la prima volta dall’allora assessora alla cultura Monica Balbinot in riferimento alla mostra su Mantegna e alla ricchezza di affreschi in città. Il restringimento al periodo trecentesco e il consolidamento della candidatura attorno agli Scrovegni è invece un’intuizione dell’ex assessore Flavio Rodighiero, con il successore Matteo Cavatton che nel 2016 presentò la richiesta di inserimento nella tentative list dell’Unesco con il nome ufficiale di “Padova Urbs Picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del XIV secolo”.
Proclamazione nei prossimi mesi
Ora la denominazione ufficiale della candidatura è stata cambiata in “La Cappella degli Scrovegni di Giotto e i cicli affrescati del Trecento a Padova”. In sintesi però sarà la “Padova di Giotto” a giocarsela nel comitato Unesco. Il via libera all’inserimento nei patrimoni dell’umanità potrebbe arrivare ad ottobre (spostando la sede a Parigi) oppure a marzo, tentando di restare a Fuzhou, in Cina. —
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