Proposta del sindaco per Aissa «Seppelliamolo in cimitero»
Gavin: «La mamma del piccolo vuole averlo vicino a sé: potrà riposare in pace qui. È un segno di unione alla famiglia musulmana da parte del paese»
Silvia Bergamin
GRANTORTO
Il piccolo Aissa Oubella, ucciso martedì pomeriggio dalla corrente del fiume Brenta, potrebbe essere il primo mussulmano ad essere sepolto nel cimitero di Grantorto: è la proposta lanciata dal sindaco, Luciano Gavin, alla famiglia del bimbo di 11 anni. «Mercoledì», racconta il primo cittadino, «sono andato a trovare la famiglia. La mamma del bambino era particolarmente scossa e mi ha espresso il desiderio di tenere vicino a sé il figlio. Per questo ho proposto ai genitori di dare sepoltura ad Aissa nel cimitero di Grantorto. Se la madre e il padre accoglieranno la proposta il piccolo non riposerà in un’area riservata, ma insieme agli altri defunti. Mi sembra giusto», aggiunge Gavin, «esprimere un messaggio di unione e vicinanza alla famiglia da parte dell’intera comunità. Un sentimento che va oltre il credo religioso e che afferma, prima di tutto, la nostra capacità di essere uniti».
Ieri mattina anche il dirigente scolastico, Fabiano Paio, e una insegnante hanno fatto visita alla famiglia. L’intera comunità si sta mobilitando, con l’iniziativa anche dell’assessore Mauro Marcon: Comune, parrocchia e scuola hanno lanciato una raccolta di fondi da consegnare alla famiglia, in segno di solidarietà concreta e di affetto. Martedì, alle 16.30, Aissa si trovava lungo il fiume, in via Principessa Jolanda, a Grantorto; è scivolato sul fondale, perdendo l’equilibrio, e la corrente lo ha afferrato trascinandolo per tre chilometri fino a Carturo. Non sapeva nuotare, ha mosso disperatamente braccia e gambe cercando la salvezza e implorando aiuto con occhi pieni di terrore. —
Silvia Bergamin
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