L’ascesa di Nicola Dinato Chef con stella Michelin
Una carriera nata sulla Cucina Madre e con la moglie Elodie Le invenzioni, i locali a Venezia e Castelfranco, il successo in tv
Francesco Zuanon
PIOMBINO DESE
Dalla cucina di casa, di via Ronchi, alla stella Michelin e al palcoscenico televisivo. Lo chef Nicola Dinato, 38 anni, piombinese doc, in pochi anni ha scalato le classifiche dei migliori chef italiani puntando sulla Cucina Madre e su idee innovative sempre in tandem con la moglie francese Elodie Dubuisson. L’ultimo successo, in ordine di tempo, è stato il primo posto raggiunto della gara tra i “4 Ristoranti” veneziani, prima puntata della nuova serie condotta dallo chef Alessandro Borghese e trasmessa da Sky. Dinato insieme al socio Nicola Possagnolo e con la promessa della cucina italiana Luca Tartaglia, ha sbaragliato la concorrenza, dai tavoli del loro locale “Zanze XVI” in fondamenta dei Tolentini.
«Credo che abbiamo fatto colpo da subito con i cicchetti, a cui prestiamo molta attenzione perché è la prima portata che arriva a tavola e fa capire da subito l’impegno e la passione che ci mettiamo in ogni piccolo dettaglio, ma anche il livello di cucina e del ristorante stesso» spiega Nicola Dinato. Dopo i cicchetti, lo chef piombinese nato a Camposampiero ha interpretato con maestria materie prime d’eccellenza, proponendo ai concorrenti e a Borghese, tortelli al blue gin, zotoli e canocie, risotto alla parmigiana agrumi e garusoli, fegato alla veneziana con le salse di accompagnamento, manzo locale 5 mesi al barbeque, la sua trippa marinata e rosolata, porcini e verdure dell’orto e sbizzarrendosi con la fantasia nei dolci zonclada e tiramisù a sfera, pere tartufo e porcini, uva fragola e sorbetto al cacao.
Ma il legame più forte di Nicola Dinato, diplomato all’istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco Veneto, resta con il territorio d’origine dove è tornato, dopo molteplici esperienze a New York, Londra, Nizza, Montecarlo ed in Spagna per aprire il suo ristorante Feva, in Borgo Treviso a Castelfranco, premiato nel 2015 con una stella Michelin.
«Sicuramente tutto è partito da casa mia, a Piombino dalla tradizione casalinga in cucina di mia madre» spiega Dinato ed anche, si narra, dalle prime esperienze in cucina ai campi scout. Una costante che non manca mai nelle cucine dello chef stellato è la farina di mais (polenta) «interpretata come una polentina morbida di Biancoperla o come protagonista sorretta da pesci di laguna o latticini di malga delle Prealpi, oppure servita come tacos in cicchetto o ancora come dolce della pinza». L’ultima invenzione di Nicola ed Elodie «è il dessert proponiamo ora che siamo liberi dalla quarantena: “Polent-on it” che sembra in tutto e per tutto una pannocchia vera e dura, in realtà si mangia con un cucchiaio» . ––
Francesco Zuanon
I commenti dei lettori