Este, l’autopsia non risolve il giallo. Spunta l’ipotesi dell’omicidio
L’anziano di 73 anni è stato trovato con il cranio sfondato nel Bisatto. La pista più accreditata è l’investimento da parte di un pirata
Nicola Cesaro
ESTE. Gli accertamenti medico-legali sono stati compiuti e l’autorità giudiziaria ha dato il via libera alla sepoltura. L’autopsia conferma la compatibilità con l’investimento, ad oggi la pista più plausibile, ma non esclude la possibile violenza e dunque tiene aperta la pista dell’omicidio. Resta un giallo la morte di Adriano Pavan, 73 anni, trovato morto venerdì sera nelle acque del canale Bisatto. Ieri mattina il pubblico ministero Sabrina Duò ha firmato l’ok per l’affidamento della salma alla famiglia e dunque alla celebrazione delle esequie. Questo vuol dire che sulla salma dell’uomo sono stati compiuti tutti gli accertamenti clinici richiesti dalla Procura di Rovigo.
L’esame esterno e l’autopsia, affidata al medico legale Lorenzo Marinelli di Ferrara, avrebbero evidenziato che la morte del 73enne è riconducibile al trauma alla nuca (e dunque non all’annegamento), parso evidente già con il reperimento della corpo. Non è tuttavia ancora possibile stabilire come Pavan si sia procurato quella ferita.
Una ricostruzione vuole che il 73enne, in sella alla sua bici, possa essere stato colpito dallo specchietto di un furgone. L’incidente potrebbe essere avvenuto in zona Sostegno: proprio qui è stata ripescata la bici dell’anziano e proprio lungo l’argine sono stati recuperati dei pezzetti di plastica forse riconducibili ad un’autovettura. Il cadavere di Pavan è stato notato al Ponte delle Grazie e poi intercettato dai vigili del fuoco lungo il tratto di Bisatto che passa per via Martiri della Libertà. Come già sottolineato, il trauma alla testa non escluderebbe un’azione violenta e voluta, aprendo così la pista dell’omicidio. Una valutazione evidentemente meno considerata ma che va comunque sondata. I carabinieri della Compagnia di Este stanno cercando di individuare eventuali filmati registrati da impianti di videosorveglianza installati in quella zona.
Il probabile luogo in cui è avvenuto l’incidente, tuttavia, è lontano da ogni occhio elettronico. L’Arma ha avviato anche un’altra serie di indagini, in particolare visitando e allertando tutte le carrozzerie del circondario. In attesa di sviluppi negli accertamenti, la famiglia potrà ora stabilire quando dare l’ultimo saluto al 73enne. Si deciderà oggi, e si dovrà inevitabilmente tener conto delle restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus. Adriano Pavan viveva da solo in via Decio Broglio, nel quartiere della Salute, in quella che era stata la casa dei suoi genitori. Aveva due fratelli, Roberto e Graziano. Per anni aveva lavorato come operaio all’ex Utita ed era attualmente in pensione. Era un noto frequentatore del centro cittadino, anche se comunque molto riservato, e lo si vedeva spesso in sella alla sua bicicletta. —
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