Valdastico Sud, 4 assolti per i rifiuti sotto l’asfalto
Per Luigi Persegato, cognato dell’ex ministro Giancarlo Galan, il pm chiedeva la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione
Nicola Cesaro
LOZZO ATESTINO. Per loro la pubblica accusa aveva chiesto condanne anche di due anni. Qualche giorno fa, in Tribunale a Vicenza, è invece arrivata la piena assoluzione per non aver commesso il fatto. L’inquinamento c’è ed è provato, ma non sono stati i quattro imputati a provocarlo. A processo, per un grave caso di inquinamento sotto l’asfalto della Valdastico Sud, c’erano quattro imprenditori, tra cui un padovano: Luigi Persegato (50 anni), titolare della Co.Se.Co. srl di Lozzo Atestino e cognato di Giancarlo Galan, già governatore del Veneto e ministro della Repubblica; Simone Matteo Venturi (51 anni) della Eco.Dem. srl di Villafranca di Verona; Andrea Fusco (47 anni) della Locatelli geometra Gabriele spa di Bergamo; Mauro Meriano (58 anni) della Portlamb srl di Salò.
Al termine di una breve camera di consiglio per i quattro imputati - accusati di smaltimento abusivo di rifiuti e di frode in commercio – è arrivato il proscioglimento. Per comprendere i motivi che hanno portato a questa assoluzione occorrerà attendere la pubblicazione della sentenza. Per il quartetto di imprenditori, a inizio mese, il pubblico ministero Lucia D’Alessandro aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione (per Meriano) e a tre per 1 anno e 10 mesi per Persegato, Venturi e Fusco. L’inchiesta giudiziaria era nata in seguito alla denuncia di alcune associazioni ambientaliste. Nel corso delle indagini la magistratura ha disposto carotaggi su alcuni tratti della carreggiata autostradale – in particolare nel tratto vicentino che lambisce i confini padovani - che, alla fine, sono stati sottoposti alle analisi di un consulente tecnico. Secondo l’accusa, la Eco.Dem. avrebbe dovuto fornire oltre seimila tonnellate di materiale “in regola” che, in realtà, sottoposto agli esami di laboratorio avrebbe registrato il superamento dei limiti per quanto riguarda il nichel.
Meriano della Portamb e Fusco della Locatelli, invece, avevano stipulato un contratto di consegna di ben 600 mila metri cubi di «materie prime secondarie», contenenti però rifiuti tossici tanto che le analisi avrebbero registrato il superamento dei limiti di presenza di rame, bario e cromo esavalente. Infine Persegato della Co.Se.Co. avrebbe consegnato 284 mila tonnellate e 332 mila metri cubi di rifiuti con la presenza di cromo esavalente e fluoruri. Alla luce della sentenza, il giudice non ha ritenuto sufficienti le prove portate dalla pubblica accusa.
Il ministero dell’Ambiente, parte civile, aveva peraltro sollecitato il ripristino dello stato precedente dei luoghi, mentre la Regione aveva invece richiesto una provvisionale di 20 mila euro. Le associazioni coinvolte (Medicina democratica, Comitato intercomunale tutela del territorio Area berica, Legambiente e Italia Nostra) avevano quindi avanzato la richiesta di 110 mila euro ciascuno a titolo di risarcimento. Autostrade Brescia-Padova si era limitata a 25 mila euro, il Comune di Montegaldella a 50 mila euro. —
Nicola Cesaro
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