In un’assolata giornata d’ottobre oppure con il caldo anticipato di fine maggio, è piacevole sorseggiare uno spritz in piazza dei Signori, con lo sguardo rivolto agli 11 segni zodiacali dell’Orologio del Dondi. Sarà difficile farlo, però, senza un ombrellone che protegga dal sole. Ma questo dicono le norme della Soprintendenza, scattate ieri tra le proteste generali dei baristi (e anche di molti clienti). Nel difficile ruolo di mediatore c’è l’assessore al commercio Antonio Bressa: «Stiamo dialogando e contiamo prima della prossima estate di trovare un nuovo equilibrio», spiega.
Stop agli ombrelloni
Sono 18 i locali colpiti dalla prima tranche di divieti, stabiliti dalla Soprintendenza la scorsa primavera, sulla base del nuovo codice dei beni culturali approvato nel 2004 ma mai applicato. Si tratta di quelli che non prevedono modifiche alle dimensioni del plateatico. Per gli altri 51 le nuove concessioni scatteranno dal prossimo 1 gennaio.
Per adesso tocca agli ombrelloni. Banditi tutto l’anno da due locali delle piazze: la “Gineria” in piazza dei Frutti per l’incompatibilità con lo storoco Palazzo Sinigaglia e “Zzino” perché troppo in aderenza a Palazzo Moroni. Poi c’è il caso dei plateatici nei sedimi delle piazze, che colpisce soprattutto i 13 locali di piazza dei Signori: niente ombrelloni dal 1 ottobre al 31 maggio. E in estate ok solo dalle 11.30 alle 17. Nessuna possibilità per l’inverno: la Soprintendenza ha imposto anche il divieto assoluto di funghi riscaldanti. Ieri i vigili hanno fatto un primo giorno “informativo” nella piazze.
dialogo costante
Nella partita sui divieti per i plateatici l’assessore al commercio Antonio Bressa si è mosso come un esperto mediatore, consapevole degli interessi in ballo. E pubblicamente cerca di mantenere l’ottimismo: «In queste settimane abbiamo riavviato l’interlocuzione con il nuovo Soprintendente (Vincenzo Tinè è arrivato nel luglio scorso, ndr) e siamo fiduciosi che entro la prossima stagione si poossa trovare un miglior punto di equilibrio tra le esigenze di natura estetica tutelate dalla Soprintendenza e la necessaria sostenibilità economica delle attività commerciali che sono un presidio di vivibilità del centro storico», osserva.
Il principale obiettivo resta quello di far tornare gli ombrelloni nelle piazze. La moral suasion sulla Soprintendenza dovrebbe basarsi soprattutto su due considerazioni: c’è un aspetto di sicurezza legato alla chiusura degli ombrelloni durante il servizio e al pericolo del caldo intenso d’estate, e poi c’è una possibile disparità di trattamento con tutti i locali che possono posizionare gli ombrelloni nelle altre parti, anche storiche, della città.
Gli altri divieti
In queste settimane, infine, è in corso anche la valutazione caso per caso di tutti gli altri plateatici colpiti dai divieti della Soprintendenza. Come detto, ci sono altri 51 casi che scatteranno dal 1 gennaio.
C’è il divieto di occupare con i tavolini più di un terzo della strada pedonale: una norma che costringerebbe a dimezzare praticamente tutti i plateatici di via Roma. Ma che sarà “mitigata” dalla possibilità di estendere il plateatico lungo gli edifici, in modo da perdere il minor numero possibile di tavolini. Poi c’è il bando alle maxi-strutture fisse, che dovranno essere smontate. Il divieto riguarda due esercenti di Prato della Valle (Snack bar Isola Memmia e bar Stress) e due noti locali del centro: il bar Margherita e il ristorante Pe Pen. Entrambi potranno sistemare degli ombrelloni, ma il plateatico dovrà essere ridotto. —