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Dalla Ue 250 mila euro Così Montegrotto sarà Comune archeologico

I soldi saranno utilizzati per il ripristino delle aree degli scavi In via Neroniana un isolamento per proteggere i mosaici

Federico Franchin
2 minuti di lettura



Un maxi investimento per il ripristino delle aree archeologiche site in via Scavi, viale Stazione e in via Neroniane. È quanto sta succedendo a Montegrotto allo scopo di far diventare la città di Berta “comune archeologico”.

soldi dall’europa

L’obiettivo del sindaco Riccardo Mortandello sarà percorribile attraverso un investimento di 250 mila euro, possibile attraverso un finanziamento europeo. In corso c’è il primo stralcio da 165 mila euro per il restyling delle aree archeologiche. Il lavoro, iniziato tre anni fa, con il benestare della Soprintendenza che sta seguendo passo dopo passo gli interventi, sta decollando ora. In particolare sono stati cambiati i percorsi nell’area di via Scavi. Ora si vedono le vasche più da vicino. Attorno è stata seminata dell’erba, che presto crescerà. In più è in corso il restauro delle canalette, che finora non era visibili. Ora si potranno visitare. Attualmente sono ancora coperte, ma un po’ alla volta saranno visitabili dagli appassionati e dai turisti.

mosaici da proteggere

In corso anche lavori alla villa e agli scavi dell’Hotel Neroniane, in via Neroniana. Si è deciso di predisporre un isolamento per proteggere i mosaici dalla pioggia. Il lavoro impedirà che gli scavi archeologici possano andare sotto acqua. Attualmente gli scavi di via Scavi non possono essere visitati, in quanto è in corso un intervento alle pompe, compreso il quadro elettrico. Per questo primo intervento sono stati stanziati poco più di 8 mila euro da parte del Comune di Montegrotto. Gli scavi rimarranno chiusi fino al prossimo 7 ottobre.

visite domenicali

Grazie all’associazione Lapis, che ha in gestione le aree archeologiche, si potranno però visitare ogni domenica gli scavi di via Neroniana, ossia la villa romana e quelli sottostanti l’Hotel Neroniane della famiglia Tognin. Proprio sotto l’hotel gli scavi sono stati dotati di un impianto di illuminazione che permette di vederli anche attraverso delle finestrelle ricavate a terra nella sala da pranzo dell’albergo. Su prenotazione gli scavi possono essere visitati anche in altre giornate. A proposito di visite, sono stati 1. 200 i visitatori nel 2018, mentre 600 sono stati nel 2019, anno segnato dal cartello lavori in corso (in via Scavi ci sono stati allagamenti, in via Neroniana sono caduti degli alberi ad agosto). Le visite, aperte da aprile a novembre, in costante crescita dal 2015, sono curate dall’associazione Lapis.

lapis

Il costo del biglietto è di 10 euro a persona (8 euro per i gruppi). Per quanto concerne le scuole il biglietto costa 5 euro a ragazzo (8 euro visita e laboratorio). L’incasso serve all’associazione per mantenere l’attività che prevede eventi specifici, anche per le scuole. L’associazione, guidata da Tiziana Privitera e Chiara Destro, indica nel percorso ai visitatori le aree archeologiche non visibili e che nel sottosuolo ci sono reperti archeologici di epoca romana praticamente ovunque. —

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