Né stalking né abusi Assolti l’ex sindaco e 4 dirigenti comunali
Una dipendente aveva denunciato la presunta persecuzione dopo aver sollevato il caso della falsa laurea dell’allora primo cittadino
Carlo BellottoCURTAROLO. Erano accusati a vario titolo di stalking, lesioni e abuso d’ufficio nei confronti di una dipendente comunale che li aveva denunciati. Sono stati tutti prosciolti davanti al gup Domenica Gambardella. Si tratta di Fernando Zaramella, ex sindaco di Curtarolo (difeso dai legali Tommaso Bortoluzzi e Francesco Rossi), l’ex segretario comunale Claudio Pontini di Venezia, ora segretario nei Comuni di Salzano, Quarto d’Altino e Noale (avvocato Bortoluzzi); i due dirigenti Andrea Valentini di Abano e Carmelo Mazzola di Vigonza con il funzionario Giorgio Casonato trevigiano di Vedelago (tutti difesi dal professor Alberto Berardi). Il pubblico ministero Silvia Golin aveva già chiesto una sentenza “di non luogo a procedere” il che aveva indotto l’avvocato Berardi a rinunciare all’interrogatorio dei suoi assistiti davanti al giudice che doveva decidere o meno se spedirli a processo.
Nessun rilievo penale
In aula era stato sentito proprio l’ex sindaco che aveva raccontato che non c’era alcuna persecuzione nei confronti della dipendente Anna Amalia Contin, vedova tra l’altro di un ex assessore della Democrazia Cristiana, che aveva sporto denuncia.
Altri testi sentiti avrebbero confermato i difficili rapporti con la dipendente senza però che emergesse mai alcun rilievo penale. Contin, alle spalle una carriera trentennale in Comune, aveva trasmesso in procura una segnalazione in merito al fatto che Zaramella era un dottore, come risultava dalle carte, ma non aveva mai ottenuto la laurea.
Ma non c’è mai stata nessuna ritorsione da parte di Zaramella per questo. Nessuna persecuzione nei confronti dell’addetta all’Area amministrativa e nessuna ritorsione. Le scelte amministrative (il cambio di mansioni alla dipendente stessa) sono risultate adottate per esigenze di riorganizzazione e di contenimento della spesa. —
Carlo Bellotto
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