Sinloc sceglie la continuità Cresce il dividendo ai soci
Rinnovato il Cda: confermati il presidente Favaro e l’a.d. Rigon, due le new entry Utile a quota 858mila euro. «Punto di riferimento per i progetti degli enti locali»
Riccardo Sandre
PADOVA. «Squadra che vince non si cambia, piuttosto si rafforza». A parafrasare il mitico Vujadin Boskov è il riconfermato presidente di Sinloc Gianfranco Favaro a pochi minuti dalla fine di un’assemblea dei soci che ha rinnovato il Cda e approvato un bilancio di esercizio 2018 largamente positivo.
DUE VOLTI NUOVI
E in effetti sono solo due i volti nuovi presenti nel Cda della società di consulenza e investimento di proprietà di 10 Fondazioni di origine bancaria. Ad uscire dal consiglio il friulano Mauro Pascolini, sostituito dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Roberta Demartin, e il forlivese Giuseppe Dolcini sostituito, anche in questo caso, dal presidente della Fondazione CariForlì Roberto Pinza. «Da sempre 10 degli 11 seggi del nostro Cda sono occupati ciascuno da un rappresentante delle 10 Fondazioni socie» spiega Favaro, per altro presidente anche di Fondazione Friuli. «Ora sette di questi 10 seggi vedono la presenza dei vertici dei rispettivi enti, con 5 presidenti di Fondazione presenti, un vicepresidente e un segretario generale. Un ulteriore riconoscimento dell’interesse delle Fondazioni nei confronti della propria società di consulenza ed investimento ma pure un’occasione per Sinloc di rendersi maggiormente attiva nei territori rappresentati».
I NUMERI
Accolta con soddisfazione dai soci anche la notizia di un dividendo da 0,15 euro per azione che di fatto distribuisce oltre l’85% degli utili incassati da Sinloc per il 2018. Si tratta di 858mila euro che sono oltre il 60% in più di quanto non fossero nel 2017 (509 mila euro), pure a fronte di un fatturato stabile intorno ai 5 milioni di euro. Bene pure le plusvalenze latenti sulle partecipazioni registrate nel 2018 (a bilancio complessivamente per 30,7 milioni di euro di cui 8,4 sono relative a Finpiemonte, a Friulia e Veneto Sviluppo), che arrivano a un totale di 13 milioni di euro con un incremento di circa il 10%.
LA STRATEGIA
«Quest’anno la stabilizzazione finanziaria di Finpiemonte ci ha permesso di evitare ulteriori rettifiche liberando una parte importante degli utili aggiuntivi di questa annualità» ha spiegato l’a.d. Antonio Rigon «e di offrire ai nostri soci un dividendo in crescita di oltre il 50% rispetto agli anni precedenti. Ulteriore dimostrazione della solidità di una società che mira nel prossimo futuro a svilupparsi sia nell’ambito degli investimenti che in quello della consulenza, rafforzando il proprio ruolo di punto di riferimento per la progettualità di diversi enti locali». A Padova la società molti sono i progetti in fase di avanzata di approvazione o pronti per essere cantierati. Tra gli altri anche quello relativo al Padova Innovation Hub in Fiera, in attesa a breve di un’approvazione definitiva da parte dei portatori d’interesse. —
Riccardo Sandre
I commenti dei lettori