Sono arrivate le cuffie per Pepper, il robot dei piccoli pazienti
Luca Preziusi
Mancano i piloti per Pepper, ma arrivano le “cuffie” per misurare in tempo reale l’attività elettrica generata dal cervello di un bambino. Grazie ad un contributo di più di 4 mila euro donato da cinque club Rotary alla Fondazione Salus Pueri, i piccoli ospiti della Pediatria di Padova potranno contare ancora su un progetto nato nel 2016, e che ha aiutato almeno 1. 000 bambini. Parliamo di Popper, un robot che ormai i pazienti del reparto pediatrico conoscono bene, e che grazie all’impegno di Roberto Mancin e del suo team, da ormai tre anni aiuta a distrarre i più piccoli in attesa di un intervento doloroso o invasivo.
Un’idea finanziata dalla Fondazione Cariparo con 47mila euro per 3 anni nel 2016. La speranza era quella di trovare poi piloti volontari di robot tra gli ex pazienti, per rendere il progetto sostenibile entro tre anni. Purtroppo tra i mille giovani ospiti della Pediatria che hanno interagito da allora (in media 4 al giorno) con i 3 Popper “residenti” in reparto, nessuno è abbastanza adulto per poterlo fare o per essere avviato a questo percorso. Per questo la Fondazione ha scelto di puntare sul sistema che permette direttamente al paziente di interagire e comandare il robot attraverso una cuffia, che ora potrà essere acquistata grazie alla donazione dei Rotary di Padova e provincia. Un sistema già in uso nel laboratorio Ias-Lab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazionediretto da Emanuele Menegatti, ma solamente con volontari maggiorenni. Obiettivo della ricerca è capire se anche bambini piccoli con ridotte capacità motorie potranno presto teleguidare un robot senza dover usare joystick, pulsanti o comandi vocali. —
Luca Preziusi
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