La fusione tra Comuni dei Colli finisce dritta in congelatore
L’esito negativo dei referendum a dicembre e le elezioni comunali di primavera inducono i sindaci di Este, Cinto Euganeo, Baone e Lozzo Atestino a fermarsi
Nicola Cesaro
La fusione tra Este e i tre Comuni dei Colli finisce in congelatore. E ci rimarrà almeno fino al prossimo autunno, alla faccia di chi voleva chiarirsi le idee entro il 2018 e gettare serie fondamenta in questo avvio d’anno. Lo hanno fatto capire nelle scorse settimane i sindaci di Cinto Euganeo, Lozzo Atestino e Baone, e lo ha confermato recentemente anche il sindaco di Este.
SE NE PARLA DOPO il voto
«Sulla fusione aspettiamo i tempi della politica e attendiamo dunque le elezioni amministrative che riguarderanno Cinto Euganeo e Baone» ha affermato Roberta Gallana nel notiziario comunale consegnato a fine d’anno a tutte le famiglie atestine «Dopo la tornata elettorale, capiremo se c’è una volontà comune di fare un percorso da condividere». Calcolando che il voto non avverrà prima di maggio, e che l’estate servirà a far ambientare le amministrazioni appena insediate, difficilmente si parlerà di matrimonio tra Comuni prima del prossimo autunno. Insomma, la fusione si prende una seria e lunga pausa di riflessione e rischia di uscire dall’agenda politica dei quattro Comuni, che pur su questo fronte dovranno confrontarsi soprattutto nell’imminenza della campagna elettorale.
POCHE CONVINZIONI
Di fusione a quattro si era cominciato a parlare ad aprile con l’adesione allo studio di fattibilità da parte dei quattro enti. Un pre-sondaggio ha evidenziato forti contrarietà al progetto: su 622 cittadini che hanno votato, il 53,4% ha ritenuto inopportuna la fusione, con picchi altissimi nei tre Comuni minori (a Lozzo l’88% ha votato “no”). Dopo i primi incontri pubblici, inoltre, i sindaci di Lozzo Atestino e Cinto Euganeo hanno chiaramente espresso forti dubbi sul progetto, rimandando qualsiasi valutazione alle amministrazioni future o continuando a ribadire soluzioni alternative come l’aggregazione con Vo’ e Arquà più che con Este.
REFERENDUM ko
Il progetto di fusione a quattro tra Este, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino e Baone si cala peraltro in un contesto storico molto ostile ai percorsi di aggregazione. Eccezion fatta per Borgo Veneto (che però doveva chiamarsi Quattroville ma che ha perso per strada Megliadino San Vitale), nella nostra provincia e in generale nel Veneto i progetti di fusione hanno incassato sonore batoste, a partire dai recenti referendum che hanno bocciato la nascita di Terre Conselvane (Conselve, Cartura e e Terrassa Padovana) e di Fortezza d’Adige (Masi e Castelbaldo). Este arriva poi dal fallimentare tentativo di fusione con Ospedaletto Euganeo (portato avanti dall’amministrazione di Giancarlo Piva e archiviata con la Gallana) e dai battibecchi iniziali con Baone, all’avvio di questo nuovo tentativo di aggregazione.
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