Bo, ecco la “talpa marziana” per studiare il pianeta rosso
Il robot è stato collaudato dal Centro per gli studi e le attività spaziali dell’ateneo Debei: «Scava fino a 100 metri di profondità senza bisogno di essere guidata»
Elena Livieri
Una talpa su Marte. Non il simpatico animaletto, pure sciagura per orti e giardini, bensì la “talpa marziana” sviluppata e testata al Cisas “Giuseppe Colombo”-Centro di Ateneo per gli studi e le attività spaziali dell’Università di Padova. Un animale metallico, un concentrato di potenza e altissima tecnologia che può scavare fino alla profondità di cento metri, rilevando temperatura e analizzando la stratigrafia del terreno. Uno strumento che si candida a diventare indispensabile per studiare il pianeta rosso, che è poi la missione che sta conducendo la sonda Insight della Nasa
talpa robot
In un prossimo futuro potrebbe aggiungersi un tassello padovano agli studi su Marte. «Rispetto ai prototipi realizzati fino a oggi» sottolinea il professor Stefano Debei, direttore del Cisas, « la nostra “talpa” è completamente autonoma, in grado di scavare il suolo fino a cento metri di profondità perforando anche rocce basaltiche, come il marmo, avanza in completa autonomia, senza bisogno di essere tele guidata, e sterza per evitare gli ostacoli. Inoltre» continua Debei, «la “talpa marziana può portare a spasso con sè, nel sottosuolo, fino a un chilo di strumentazione scientifica per analizzare la stratigrafia del terreno e il gradiente di temperatura. I dati possono essere trasmessi anche in tempo reale, oltre che ovviamente registrati e archiviati». Il robot funziona a energia elettrica e viene alimentata attraverso un “cordone ombelicale” collegato a una stazione di superficie.
sognando marte
In attesa degli sviluppi della missione Insight, è verosimile che in futuro la “talpa marziana” realizzata dal Cisas possa rivelarsi uno strumento essenziale: «Il suo utilizzo su Marte» rileva il professor Debei, «non è solo un questione tecnico-scientifica, ma anche di investimenti e strategia. Quindi dipende da cosa vorrà fare l’Agenzia spaziale, che per latro ha finanziato il bando grazie al quale abbiamo potuto realizzare questo robot. Noi possiamo dire che la nostra “talpa” ha superato tutti i test di laboratorio che hanno replicato temperature e atmosfera dell’ambiente marziano. Insomma, quello di staccare un biglietto per Marte per la “talpa” più che un sogno sembra una vera opportunità.
in letargo dal 2006
La “talpa” non è nemmeno una novità fra le invenzioni del Cisas: la sua realizzazione, infatti, risale al 2006, anno del collaudo del primo prototipo: «Questo robot è nato da idee ancor oggi innovative» rivendica il professor Debei, «e oggi è pronta per essere adattata e lanciata nelle future missioni marziane. Lo strumento è altamente performante: il giunto realizzato per consentire alla “talpa” di sterzare ha permesso di sviluppare un sistema di puntamento estremamente accurato e replicabile per altri tipi di utilizzo, per esempio per puntare telescopi o antenne o per orientare i pannelli solari dei satelliti. Quindi il robot è polifunzionale, e oltre che nella sua versione integrale può essere utilizzata anche nelle singole componenti». —
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