Polo idroelettrico Nel padovano più di 400 occupati
lI dato è emerso durante Hydromatters 4.0 Le imprese del settore hanno un fatturato superiore ai 100 milioni
PADOVA
La potenziale emergenza concessioni per il parco idroelettrico Veneto, un decreto Rinnovabili che rischia di vanificare gli investimenti delle imprese ma pure le nuove tecnologie e le prospettive digitali del settore.
Questi gli argomenti principali di Hydromatters 4. 0, il convegno-esposizione che a Padova ieri ha accolto oltre 450 i visitatori 170 le imprese e 30 gli espositori accorsi per un appuntamento che ha visto la partecipazione di un nutrita rappresentanza di imprese straniere e di 6 atenei italiani.
Ospiti del convegno l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato, ora deputato europeo che proprio di energie rinnovabili si occupa, ma pure il vicesindaco Arturo Lorenzoni e docente di Economia dell’Energia all’Università di Padova, l’avvocato Giovanni Battista Conte, Roberto Caldon, ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia presso l’Università di Padova e molti altri.
«Grazie ai nostri ospiti» hanno detto Fabio Pasut e Mario Arquilla ideatori di Hydromatters 4. 0 «abbiamo potuto fare il punto sul tema della vetustà del parco idroelettrico italiano e di quello veneto dove oltre l’82% della potenza istallata è ante 1964. Abbiamo affrontato i temi di più stretta attualità normativa e tecnologica, ragionando sulle prospettive di un settore in evoluzione che solo Padova occupa oltre 400 persone e produce un fatturato aggregato superiore ai 100 milioni di euro, per il 70% all’estero».
«L’Europa si trova di fronte a sfide colossali in materia di energia» ha detto Zanonato. «Un ambito strategico dove cresce la dipendenza degli stati membri da fonti esterne, dove aumenta la domanda con costanza e dove i cambiamenti climatici e i rischi geopolitici dei paesi di transito ) pongono gravi interrogativi e sfide epocali». —
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