Il gesso con la stampa 3D Macron riceve PlayCast
Insieme ad Archetipo, Ez-Lab e Noima incontreranno il presidente francese Due i brevetti depositati dalla startup padovana cresciuta allo Start Cube

PADOVA. Dal gesso per fratture in plastica biocompatibile ai droni per monitorare l’agricoltura: arrivano da Padova quattro delle startup più innovative che tra domani e il 26 maggio incontreranno il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron, nell’ambito dell’evento “Viva Technology”.
La fiera, una delle più grandi al mondo nel settore innovazione, si svolgerà a Parigi e vedrà la partecipazione dei maggiori attori dell’economia digitale mondiale, tra cui Mark Zukerberg di Facebook e Dara Khosrowshahi, amministratore delegato di Uber. Da Padova, sono state invitate a partecipare quattro promettenti startup cresciute all’ombra di Start Cube, l’incubatore d’impresa del Galileo Visionary District. La più giovane è PlayCast, nata a febbraio scorso dopo circa tre anni di gestazione: i fondatori sono Jacopo Lazzaro (architetto), Davide Ranaldo (chirurgo) e Nicola Trevisan (che cura la parte finanziaria). Insieme, hanno progettato un nuovo modello di gesso ortopedico, che si stampa in 3D. «Il gesso tradizionale» spiega Jacopo Lazzaro «è stato inventato nel 1851. E oggi ha molti limiti: per gli sportivi impedisce l’attività fisica, ma anche nella vita di tutti i giorni è molto scomodo. Pensiamo solo al fatto che non deve bagnarsi, quindi quando lo si porta non si può andare al mare o in piscina, e perfino per farsi una doccia in casa va protetto con un sacchetto di plastica. Il nuovo modello che abbiamo progettato è fatto in una plastica derivata da fibre vegetali, quindi riciclabile, è traforato e questo permette alla pelle di traspirare, non si bagna e non si rompe. I bambini che lo portano possono andare ai corsi di nuoto o ai centri estivi, gli sportivi non sono costretti ad interrompere l’attività. Non fa sudare, ed è anche esteticamente più piacevole. L’effetto, anche psicologico, è diverso. In più è fatto perfettamente su misura e ampiamente personalizzabile: possiamo incastonarci un orologio o creare un supporto per fissarci un palmare». Playcast ha già all’attivo due brevetti depositati, e i primi pazienti hanno iniziato ad indossarlo un anno fa.
Tra le altre startup che saranno a Parigi nei prossimi giorni c’è Archetipo, fondata nel 2015 da tre archeologi padovani votati alla tecnologia: «Inizialmente» spiega Antonio Persichetti «usavamo i droni per i rilievi degli scavi, poi ci siamo resi conto delle grandi potenzialità di questi strumenti, e abbiamo creato una startup che propone applicazioni innovative: dal monitoraggio delle dighe, tramite sensori ottici, all’agricoltura di precisione». In quest’ultimo settore lavorano anche i fondatori di Ez-Lab, che hanno creato una piattaforma-software in grado di gestire e rendere immediatamente accessibili tutte le informazioni provenienti dal campo, dai trattamenti effettuati su ciascun lotto di terreno fino alle quantità di raccolto. Lo scorso anno, Ez-Lab è stata fra le dieci fortunate realtà ammesse al Thirve AgTech, acceleratore di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda agritech e smartfood.
Infine Noima, startup creata dalla padovana Monica Bortolami, ha per obiettivo la difesa della reputazione online, ovvero l’identità digitale. Grazie alla piattaforma messa di Noima, imprese e privati possono registrare e certificare i propri profili social, mettendosi al riparo da fake news, bufale e profili falsi.
Silvia Quaranta
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