Isabella è stata ammazzata ma per la legge non è morta
Il processo per aver aiutato il fratello «finto dentista» deve continuare anche se ci sono delle persone condannate per l’omicidio della donna
di Carlo Bellotto
ALBIGNASEGO. Isabella Noventa, da morta non riesce ad avere giustizia. Una giustizia che dovrebbe archiviare il reato per il quale è accusata, o meglio veder sentenziato il non doversi procedere per la morte del reo visto che il reato penale è personale. Ma qui arrivano i problemi. Devono passare dal punto di vista civile 10 anni dalla scomparsa per poter dichiarare la morte presunta, ma è ovvio che ne mancano molti e che nel frattempo le accuse si prescriverebbero.
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C’è una seconda strada che però non è ancora percorribile: ossia che il giudice producesse la sentenza di primo grado che, a giugno, ha condannato a 30 anni di carcere i fratelli Freddy e Debora Sorgato e a 16 anni e 10 mesi la complice Manuela Cacco per omicidio premeditato e per soppressione di cadavere. Ma il codice penale prevede che debba passare in giudicato: non lo è visto che è stata impugnata in Appello e si è attualmente in attesa della fissazione dell’udienza. Quindi anche il questo caso ci vorranno minimo un paio d’anni, se non di più per arrivare ad una sentenza di Cassazione.
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Isabella è a giudizio con il fratello Paolo (uscito dal processo con una sentenza di 14 mesi), titolare di uno studio dentistico ritenuto abusivo (Paolo è un odontotecnico e non un medico). Lei era accusata di coadiuvarlo come impiegata nell’attività dello studio. Quindi un ruolo abbastanza marginale. Paolo era accusato di concorso in esercizio abusivo della professione di odontoiatra, gestione di ambulatori dentistici senza la prescritta autorizzazione del sindaco, falso per aver prescritto farmaci ed esami diagnostici utilizzando timbri e ricettari intestati ad un medico, interruzione di un ufficio pubblico in quanto avrebbe cercato di impedire l’ispezione del Nas durante un blitz nello studio di Albignasego.
Ieri all’ennesima udienza di rinvio era presente l’avvocato Gianmario Balduin che assiste la famiglia Noventa anche, in veste di parte civile, nel processo per omicidio della povera Isabella. Il giudice Marchiori ha rinviato la sentenza al prossimo 6 settembre. Cosa cambierà per quella data? Nulla. Non ci sarà il certificato di morte presunta e non sarà definitiva la sentenza di condanna dei Sorgato e della Cacco. Quindi sarà a sua volta una sentenza interlocutoria. A meno che non spunti il cadavere di Isabella, ma Freddy pare non avere la minima intenzione di dire dove l’ha sepolta.
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