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Padova, clandestino diventa una furia: calci e pugni a due anziani e al loro cane

Viaggiava in bicicletta sul marciapiedi di via Altinate, la reazione violenta dopo il rimprovero di una settantenne

di Enrico Ferro
2 minuti di lettura

PADOVA. C’è una donna di 70 anni che non riesce a dimenticare ciò che ha visto e subito.

Capita ogni tanto, a chi si muove a piedi, di rimproverare un ciclista che occupa il marciapiede. Ciò che non accade quasi mai è che questo si trasformi in una furia.

Essalihi Tarik, 39 anni, marocchino con il permesso di soggiorno scaduto quattro anni fa, senza fissa dimora, è la furia che ieri all’ora di pranzo ha travolto la settantenne e il suo cane.

Sempre lui ha gonfiato di botte un uomo di 60 anni che aveva visto tutto e che ha avuto il coraggio di provare a fermarlo. Alla fine l’ha arrestato la polizia ma forse non basta a contenere la rabbia di chi ha assistito a quelle scene.

Via Altinate, a mezzogiorno e quaranta del sabato, è un fiume di gente che converge verso il centro. Tanto più se febbraio concede una tregua da pioggia e umidità. In mezzo a questo fiume ieri c’era anche una settantenne con il cane di mezza taglia al guinzaglio.

Camminava sul marciapiede e per poco un ragazzo in bici non la investiva. Alza il braccio, grida qualcosa del tipo: “Impara l’educazione”. E quello invece di tirare dritto torna indietro indemoniato.

Prende a calci il cane, che si agita e trascina a terra l’anziana. Prende a calci anche l’anziana, prima di inforcare la bicicletta e tentare di scappare. Sulla sua strada, in mezzo a decine di persone, trova un uomo di 60 anni che lo afferra per un braccio e prova a fermarlo, mentre altri intorno si attaccano al telefono per chiamare la polizia.

Il nordafricano è incontenibile. Lo prende a pugni in faccia, ancora e ancora. I passanti si fermano a guardare e inveiscono finché non arrivano due pattuglie della polizia, una della Squadra volante e l’altra del Reparto prevenzione crimine. Gli agenti si tuffano in mezzo alla bolgia e finalmente immobilizzano il violento.

Una volta in Questura scoprono chi è, con la sua storia, la sua vita e il suo carico di rancori e frustrazioni. Essalihi Tarik è uno dei tanti nordafricani che a Padova vivono da invisibili: permesso di soggiorno scaduto nel 2014, senzatetto e quindi anche senza un lavoro. Fedina penale immacolata, quindi zero precedenti penali. Secondo la banca dati delle forze dell’ordine non è né ladro, né spacciatore. Nel suo profilo Facebook pubblica una foto con la Basilica del Santo alle spalle, oppure si fa immortalare sul porticciolo del Piovego al Portello. Vede la città, la vive ma non riesce a farne parte.

La polizia l’ha arrestato con l’accusa di lesioni gravi e maltrattamento di animali. L’anziana del cane si è chiusa in casa con le crisi di panico. L’uomo che ha provato a difenderla ha trascorso la giornata in ospedale la bocca rotta e gli zigomi gonfi a causa degli ematomi. Essalihi Tarik sarà probabilmente espulso.

e.ferro@mattinopadova.it

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