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Nuova luce sui dipinti a San Leopoldo

Nel Santuario le preziose opere di Tiozzo, Varotari e Pellizzari valorizzate da trenta faretti

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Nuova luce sui venti dipinti conservati al Santuario di San Leopoldo. Grazie ad un sostegno di 25mila euro provenienti dalla Fondazione Cariparo, la chiesa dei frati cappuccini in piazzale Santa Croce potrà finalmente permettersi di far ammirare ai visitatori le opere di Tiozzo, Pellizzari e Varotari. Tele che finora erano sempre rimaste in penombra, per via della poca luce del giorno su cui poteva fare affidamento e su un'illuminazione interna sommaria.

Dopo un mese di lavori, oggi il santuario ha invece una trentina di faretti puntati direttamente sulla "Trasfigurazione di Gesù" con i santi Francesco d’Assisi e Antonio di Padova di Dario Varotari e sull' "Incoronazione della Vergine" con la Santissima Trinità e i santi Agnese, Giustina, Prosdocimo e Luca. «Siamo veramente felici di questa nuova illuminazione, perché qui dentro abbiamo un patrimonio artistico incredibile che finora non era stato molto valorizzato. Sono convinto che la maggior parte dei padovani non lo sappia, e quindi mi auguro sia l'occasione giusta per far conoscere le opere importantissime che possediamo» ha evidenziato il rettore del Santuario, padre Flaviano Giovanni Gusella. Non solo quindi le spoglie di San Leopoldo Mandic, ma anche importanti tele risalenti al Cinquecento e Seicento, che da questa sera alle 21 sarà possibile osservare durante l'inaugurazione: «E' vero, non molti padovani conoscono queste opere, ma sono convinto che questo intervento contribuirà a renderle note» ha confermato Davide Banzato, direttore dei Musei Civici e capo settore cultura a Palazzo Moroni, «Anche perché, tra le opere che saranno finalmente illuminate, ci sono tele importanti, come quella sopra la porta d’ingresso di Clauco Benito Tiozzo, che rappresenta San Leopoldo e la “Parona benedeta” nella gloria o la Trasfigurazione di Gesù di Varotari (Verona 1539- Padova 1596, ndr), l’Incoronazione della Vergine o il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria di Alessandro Varotari (figlio di Dario e noto come il Padovanino, ndr)».

Ma non solo. Ad essere illuminati, nella prima cappella laterale a sinistra, dedicata a San Giuseppe, ci sarà anche la "Vergine al tempio" del veronese Giovanni Battista Pellizzari, e un terzo dipinto del Tiozzo raffigurante San Leopoldo che intercede per l’unità della Chiesa d’Oriente con quella di Roma.

Al centro della navata poi, in alto, tra le due cappelle laterali, ancora due opere seicentesche del Pellizzari, mentre a destra la tela che ricorda la Cena a casa di Simone il fariseo e "La guarigione del cieco nato".

Luca Preziusi

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