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Spunta una discarica sugli argini del Brenta

Grantorto, ecofurbi in azione a Capodanno. Ma le telecamere del Comune potrebbero smascherarli

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GRANTORTO. Tranciano il lucchetto della sbarra di accesso e scaricano quintali di rifiuti nell’argine del Brenta. Non è bastato che il Comune chiudesse tutti gli imbocchi verso l’area golenale per evitare che gli incivili la trasformassero in una discarica. Qualcuno, e non è la prima volta, ha pensato di fare il furbo, bypassando la barriera. Senza fare i conti però con le telecamere installate dal Comune. Nei prossimi giorni saranno esaminati tutti i filmati per vedere se è possibile risalire agli autori del gesto e presentar loro il conto dello smaltimento che la municipalità ora dovrà sostenere.

L’episodio è accaduto durante la notte di Capodanno, quando tutti erano a letto dopo la lunga festa di San Silvestro. Ignoti sono giunti in Brenta con un furgone o un camion carico di cianfrusaglie. Arrivati alla sbarra, hanno fatto saltare il lucchetto, immergendosi nel parco e nell’oscurità. Hanno quindi svuotato il cassone contenente porte, pezzi di arredamento, persiane vecchie e persino un frigorifero. Ad accorgersi sono stati alcuni residenti che il mattino successivo hanno visto lo scempio a due passi dalla ciclopista del Brenta. Hanno chiamato l’assessore all’ambiente Antonio Miazzo, che è uscito in sopralluogo. «Un gesto criminale», ha detto sconsolato il cavaliere Miazzo. «Al giorno d’oggi c’è chi ancora compie queste azioni vili ai danni dell’ambiente, con tutti i mezzi di raccolta e smaltimento rifiuti che ci sono. C’era immondizia ovunque. Un’indecenza. Ci auguriamo di risalire agli artefici, grazie al sistema di videosorveglianza che abbiamo installato sul territorio. Non è giusto che sia la comunità a pagare per ripulire l’area: i responsabili devono essere puniti». Già in primavera si era verificato un caso simile con immondizie, tra cui vestiario e alimenti, sparpagliati in Brenta. Allora il sospetto conduceva agli zingari che erano accampati in zona e si erano appena spostati. Stavolta però tutto fa pensare qualcuno che stia ristrutturando casa e si sia liberato delle cose vecchie. «È un vero e proprio oltraggio», incalza il sindaco Luciano Gavin, «nei confronti di un patrimonio naturalistico inestimabile, come il Brenta».

Paola Pilotto

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