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Piove, rapinatrice scovata in una stanza d’albergo

La settimana scorsa, ad Arzergrande, era stato rintracciato il fidanzato-complice Insieme, tra ottobre e novembre, hanno strappato le borsette a quattro anziane

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PIOVE DI SACCO . Sempre insieme ma divisi dal carcere. Uno a Padova, l’altra a Verona. Finiscono ancora una volta dietro le sbarre Fabio Zagolin, 36 anni, di Arzergrande e Laila El Jabbari, trentanovenne di Brugine, i due fidanzati con il pallino per le rapine. Giusto un mese fa erano l’incubo degli anziani a causa dei loro colpi, oggi stanno pagando per tutto ciò che hanno fatto.

Il loro arresto in flagrante risale ai primi giorni di novembre, quando sono stati individuati dopo aver scippato l’ennesima anziana alla Guizza, a Padova. Un arresto un po’ singolare, visto che i due sono stati trovati aggrovigliati in auto, entrambi sull’onda dell’adrenalina. Dopo qualche giorno in cella sono tornati entrambi liberi e con il solo obbligo di firma in caserma.

Ma la giustizia, prima o poi ti viene a cercare. E nella maggior parte dei casi ti trova pure. La settimana scorsa era stata la volta di Zagolin, rintracciato nel suo paese dagli agenti della Squadra mobile di Padova e trasferito in carcere per scontare le sue colpe. L’altro giorno invece è stata la volta di Laila El Jabbari, raggiunta dagli investigatori della Mobile in una stanza d’albergo a Piove. Oltre al carico penale pendente, i poliziotti hanno scoperto che guidava nonostante la patente sospesa tempo fa per guida in stato di ebbrezza.

Le loro scorribande avevano creato un certo allarme tra ottobre e novembre. Del resto, quattro anziane rapinate per strada in soli sette giorni diventano un fenomeno di primo piano per le forze dell’ordine provinciali. In tutti i casi era sempre segnalata una Fiat Punto che si avvicinava, con due individui all’interno che fingevano di chiedere informazioni. Al momento propizio, approfittando della gentilezza dell’anziana di turno, scattava la rapina con uno strattone alla tracolla della borsa. Qualche donna ha perso l’equilibrio ed è caduta, ferendosi braccia e ginocchia. Il 29 ottobre è successo in via Vittorio Veneto a Padova, il 2 novembre sempre a Padova in via Tre Garofani, il 4 novembre a Correzzola, il 6 novembre in via Algarotti. In quest’ultima occasione avevano tentato di nascondere la targa con una vecchia coperta issata al portellone del bagagliaio. L’anziana presa di mira non solo è riuscita a salvare la borsa ma ha anche dato subito l’allarme al 113. La volante ha individuato la vecchia Punto in un parcheggio pubblico, con i due rapinatori all’interno che si scambiavano effusioni. Nel bagagliaio c’erano ancora gli effetti personali delle vittime delle loro aggressioni. Così è emersa la storia di questi due fidanzati, due anime prestate alla malavita, probabilmente proprio nel nome di una pippata di crack (come confermato nei rapporti della polizia). Sesso, droga e rapine. Una china capace di dare eccitazione e adrenalina, oltre che soldi per pagare i vizi. La prova della loro euforia sono le foto scattate e pubblicate sui social, come quella nella pizzeria Clipper di via Bembo. Un selfie con braccia alzate e sorrisi smaglianti prima che sulla loro strada si mettesse di traverso la volante della polizia. (e.fer.)

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