Valvole killer, la vedova Benvegnù: "Mi chiedono 100 mila euro, così mi rovinano"
Azzerata la sentenza dei risarcimenti, la signora Margherita Sambin deve restitutire una somma che non possiede più
Cristina Genesin
Valvole killer, la vedova di una vittima: "Mi chiedono 100 mila euro, sono rovinata"
PADOVA. Margherita Sambin è la vedova di Antonio Benvegnù, il primo paziente morto a 51 anni il 23 febbraio 2002 per la rottura della valvola cardiaca prodotta dalla brasiliana Tri Technologies, una protesi difettosa.
In seguito a quel decesso, il pm Paola Cameran aprì l'inchiesta su quelle che, da allora, furono soprannominate le valvole killer: è stato uno dei maggiori scandali della sanità italiana.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Valvole killer, conto da centomila euro alla vedova]]
In primo grado il tribunale di Padova pronunciò una raffica di condanne (tra gli imputati l'ex direttore della cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera di Padova il professor Dino Casarotto e l’importatore e rivenditore delle valvole, Vittorio Sartori) accusati di corruzione e anche di omicidio e lesioni colpose.
Concessi sostanziosi risarcimenti ai pazienti sopravvissuti e ai familiari dei morti.
Ma quella sentenza è stata azzerata dalla Corte d'appello di Venezia ed è diventata definitiva con la conferma della Cassazione: la corruzione è risultata prescritta, mentre nessuna responsabilità penale è stata riconosciuta in capo all'ex direttore della Clinica come a Sartori.
Il motivo? Le valvole imperfette nella produzione (l'emidisco era a rischio rottura) avevano ottenuto il marcio Ce (certificazione europea) e così non è stata riconosciuta alcuna responsabilità né in capo a Casarotto né all'Azienda ospedaliera. Anzi, ora l'Azienda ospedaliera di Padova pretende la restituzione del risarcimento che era stato anticipato alle vittime e ai loro parenti.
Come la signora Margherita Sambin vedova Benvegnù che vive a Mandriola di Albignasego in provincia di Padova. Entro 60 giorni dovrà restituire 100.319,35 euro come risulta dalla cartella esattoriale notificata dall'Agenzia delle Entrate. Soldi che, in gran parte, ha speso per affrontare la battaglia giudiziaria e per finire di pagare il mutuo del piccolo appartamento in cui vive.
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