Finta badante fa l’informatrice del ladro
Presi dai carabinieri i Bonnie e Clyde del Piovese: le loro vittime preferite erano gli anziani conosciuti in parrocchia
di Carlo Bellotto
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PIOVE DI SACCO. Due cuori e un obiettivo, derubare più anziani possibile carpendone la buona fede e andando a intercettarli al circolo della terza età o all’uscita dalla chiesa al termine della recita del rosario. Lei si proponeva come badante o colf e intanto chiedeva all’ignara vittima dove abitasse e con chi, lui era pronto a seguirla fino a casa, per poi preparare il colpo. Ma i novelli Bonnie e Clyde hanno dovuto interrompere la storia d’amore e criminalità e soprattutto la serie di furti su è giù per l’Italia nel Piovese, dove hanno trovato dei carabinieri di campagna che hanno voluto vedere oltre il singolo furto e, visto che la fortuna premia gli audaci, sono stati ripagati dall’eccessiva meticolosità della affabulatrice ladra, che faceva quello che un malvivente non deve fare mai: teneva un’agenda dove segnava il bottino giornaliero. Con quella in mano gli investigatori hanno chiuso il cerchio e sperano di arrivare a contestare ai due alcune centinaia di colpi, effettuati con le medesime modalità in Toscana, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto. Per ora i gioielli recuperati fanno pensare che provengano da almeno 30 furti in casa. Quando sono stati scoperti nella stanza presa in affitto da un affittacamere di Piovega, l’uomo ha avuto la scaltrezza di gettare dei gioielli nel water, azionando lo sciacquone, i prossimi giorni verrà fatta intervenire una ditta di espurghi per controllare la vasca biologica. Ma altri preziosi, per circa 30 mila euro era nascosti ovunque nella struttura ricettiva e sono stati trovati.
Ma andiamo con ordine. Dai primi di settembre aumentano i furti in casa: nel giro di qualche settimana 4 colpi, due a Bovolenta, uno a Brugine l’ultimo a Sant’Angelo. Prese di mira villette dove vivono persone anziane e svuotate all’imbrunire proprio nel momento, a volte molto breve, che i proprietari sono fuori. Agisce una persona che si presume atletica, poiché in due casi sale al primo piano e al secondo piano, dalla grondaia. I carabinieri della stazione di Bovolenta s’insospettiscono, ci sono troppe particolarità. Una villetta presa di mira ha un efficiente impianto di videosorveglianza e si riconosce il ladro all’opera, nonostante il cappellino. Scatta come un atleta e si muove con l’agilità di un gatto. Il paese è piccolo e al maresciallo che chiede si racconta tutto. Ecco che spunta che pochi giorni prima una coppia, lei molto gentile e premurosa (Roxana Ianela Iopsa, romena di 28 anni), lui sempre al suo fianco (Jawad Messioui, 30 anni marocchino) sono comparsi fuori dalla chiesa. Le prime vittime raccontano che lei si era offerta di fare la badante o la colf e con l’occasione aveva chiesto molte cose in merito alle abitudini di vita. Stesso copione con altri due derubati, stavolta quella donna “con la guance un po’ paffute” era arrivata al Centro anziani. Ai carabinieri di Bovolenta si aggiungono quelli della Compagnia di Piove, anche in borghese. L’uomo del filmato viene visto e seguito fino a un affittacamere di Piovega, si decide di intervenire. Assieme alla sua compagna hanno preso una stanza in affitto, 550 euro per un mese e entrambi non lavorano. I carabinieri entrano all’improvviso ma il marocchino ha una reazione inaspettata: corre in bagno, getta qualcosa nel water e tira l’acqua. Si presume getti gioielli, ma sono al sicuro nella fossa biologica che verrà svuotata a breve. Addio refurtiva? Solo in parte. Nella stanza e non solo ci sono gioielli nascosti ovunque, dietro al termosifone, in mezzo alle coperte, sotto al letto. Poi nella borsa della romena c’è l’agendina: un elenco quotidiano dei preziosi rubati. “Collana con pendaglio triangolare, orologio Seiko con cinturino metallico...”. Per i furti del Piovese tutto corrisponde e quindi i militari vanno a ritroso per mesi. Scoprono le località dove la coppia (senza fissa dimora) ha dormito e di volta in volta ci sono decine di furti identici. Stesso copione. Per i quattro furti contestati i gioielli sono già stati restituiti, ora i carabinieri chiedono a chi ha subito furti e non ha fatto denuncia di andare in caserma. I due abbandonavano una determinata zona quando i furti iniziavano ad essere troppi e per non rischiare di essere presi percorrevano anche centinaia di chilometri. Ora lui è in carcere a Padova, lei a Verona. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ma andiamo con ordine. Dai primi di settembre aumentano i furti in casa: nel giro di qualche settimana 4 colpi, due a Bovolenta, uno a Brugine l’ultimo a Sant’Angelo. Prese di mira villette dove vivono persone anziane e svuotate all’imbrunire proprio nel momento, a volte molto breve, che i proprietari sono fuori. Agisce una persona che si presume atletica, poiché in due casi sale al primo piano e al secondo piano, dalla grondaia. I carabinieri della stazione di Bovolenta s’insospettiscono, ci sono troppe particolarità. Una villetta presa di mira ha un efficiente impianto di videosorveglianza e si riconosce il ladro all’opera, nonostante il cappellino. Scatta come un atleta e si muove con l’agilità di un gatto. Il paese è piccolo e al maresciallo che chiede si racconta tutto. Ecco che spunta che pochi giorni prima una coppia, lei molto gentile e premurosa (Roxana Ianela Iopsa, romena di 28 anni), lui sempre al suo fianco (Jawad Messioui, 30 anni marocchino) sono comparsi fuori dalla chiesa. Le prime vittime raccontano che lei si era offerta di fare la badante o la colf e con l’occasione aveva chiesto molte cose in merito alle abitudini di vita. Stesso copione con altri due derubati, stavolta quella donna “con la guance un po’ paffute” era arrivata al Centro anziani. Ai carabinieri di Bovolenta si aggiungono quelli della Compagnia di Piove, anche in borghese. L’uomo del filmato viene visto e seguito fino a un affittacamere di Piovega, si decide di intervenire. Assieme alla sua compagna hanno preso una stanza in affitto, 550 euro per un mese e entrambi non lavorano. I carabinieri entrano all’improvviso ma il marocchino ha una reazione inaspettata: corre in bagno, getta qualcosa nel water e tira l’acqua. Si presume getti gioielli, ma sono al sicuro nella fossa biologica che verrà svuotata a breve. Addio refurtiva? Solo in parte. Nella stanza e non solo ci sono gioielli nascosti ovunque, dietro al termosifone, in mezzo alle coperte, sotto al letto. Poi nella borsa della romena c’è l’agendina: un elenco quotidiano dei preziosi rubati. “Collana con pendaglio triangolare, orologio Seiko con cinturino metallico...”. Per i furti del Piovese tutto corrisponde e quindi i militari vanno a ritroso per mesi. Scoprono le località dove la coppia (senza fissa dimora) ha dormito e di volta in volta ci sono decine di furti identici. Stesso copione. Per i quattro furti contestati i gioielli sono già stati restituiti, ora i carabinieri chiedono a chi ha subito furti e non ha fatto denuncia di andare in caserma. I due abbandonavano una determinata zona quando i furti iniziavano ad essere troppi e per non rischiare di essere presi percorrevano anche centinaia di chilometri. Ora lui è in carcere a Padova, lei a Verona. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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