In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Unioni civili, il Tar congela l’ordinanza del Comune di Padova

Sospeso il provvedimento dell’ex sindaco Bitonci che confinava i riti solo al lunedì, mercoledì e giovedì

di Carlo Bellotto
1 minuto di lettura

PADOVA. Ora le unioni civili hanno la stessa dignità dei matrimoni. Il Tar ha sospeso il provvedimento del Comune di Padova che aveva stabilito i giorni di lunedì, mercoledì e giovedì per i riti civili a differenza dei matrimoni che vengono celebrati in qualsiasi giorno della settimana e principalmente il sabato.

Una sonora bacchettata che i giudici lagunari danno alla decisione presa dall’amministrazione Bitonci «che non ha fornito adeguati elementi a giustificazione delle proprie scelte in ordine a giorni e luoghi dedicati alle dichiarazioni di costituzione delle unioni civili, atti a fugare i sospetti di un intento discriminatorio».

Per ora è questa l’unica indicazione dei giudici. Cantano giustamente vittoria l’Arcigay di Padova e il circolo “Tralaltro” che avevano ricorso contro il provvedimento ora sospeso (tutelati dagli avvocati Francesca Leurini e Fabio Corvaja), ricorso che verrà discusso nel merito il 5 aprile prossimo. Alessandro Zan, parlamentare Dem dà questa lettura.

«Finalmente è stata ristabilita la legalità di fronte ad un sindaco arrogante che provava ad aggirare le leggi dello Stato per fare propaganda politica, non curandosi dei diritti dei cittadini. Padova non può avere come primo cittadino un despota che discrimina, la nostra città ha una lunga tradizione culturale e di libertà. Speriamo in un prossimo sindaco più democratico».

«Un’ottima notizia, sono felice per le tante persone che da oggi hanno uguali diritti dopo essere state calpestate nella loro dignità» commenta Massimo Bettin, segretario provinciale del Pd «Certamente l’ulteriore conferma di come Padova si sia liberata da un podestà che si muoveva fuori dalla legge con l’obiettivo di perpetrare odiose discriminazioni, così come non posso non ricordare il vergognoso muro di gomma che hanno opposto certi dirigenti più attenti a compiacere il capo che a tutelare le persone, non deve ricapitare.

Si è prodotto un danno economico e erariale alla città che non è quantificabile» aggiunge Bettin «ecco perché è giusto adire azioni di responsabilità contro quei dirigenti che hanno assunto scelte illegittime, lasciando addirittura che il sindaco se ne lavasse le mani. Ora si prendano le loro responsabilità. La città del futuro sarà diversa da quella targata Bitonci».

I commenti dei lettori