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Padova, Saia denuncia Paolocci: adesso Bitonci rischia di cadere

L'assessore in Procura per gli acquisti del capo dei vigili voluto dal sindaco. La maggioranza in bilico

Claudio Malfitano
1 minuto di lettura
Maurizio Saia e il comandante dei vigili Paolocci 

PADOVA. Difficile passare inosservati tra i marmi e le geometrie simmetriche disegnate da Gino Valle nel nuovo tribunale.

Non è passato inosservato, pochi giorni fa, il passo rapido e preoccupato dell’assessore alla Sicurezza Maurizio Saia.

Padova, Bitonci su Saia: "Nessuna denuncia, i dissapori tra chi governa sono normali"

Dopo aver varcato il metal detector all’ingresso, l’esponente di giunta ha imboccato la strada verso gli ascensori e raggiunto il quarto piano del Palazzo di Giustizia. L’indirizzo della Procura della Repubblica. Dichiarazioni spontanee, nessuna chiamata. Solo la necessità, a quanto pare, di fare chiarezza rispetto a una serie di voci, indiscrezioni, magari anche maldicenze, che da mesi circolano a Palazzo Moroni. Nel mirino di alcuni esposti infatti sarebbero finiti gli acquisti del settore Polizia locale, effettuati dal comandante Antonio Paolocci ma sotto il controllo politico dello stesso Saia.

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Non è un mistero però che i due sono ormai da diversi mesi ai ferri corti, a causa della gestione accentratrice di Paolocci, avallata direttamente dal sindaco Massimo Bitonci, che l’ha voluto e imposto come comandante della polizia locale portandolo direttamente da Cittadella.

Non si contano le discussioni tra comandante, assessore e lo stesso sindaco. Discussioni di cui hanno chiara l’entità molti agenti della polizia locale e soprattutto i rappresentanti sindacali, che da mesi contestano la riorganizzazione imposta da Paolocci, a volte spalleggiati dallo stesso Saia. Alla base dei contrasti ci sono due visioni diverse sui rispettivi ruoli.

Da una parte c’è un comandante che tende a prendersi carico di tutta la gestione del corpo (e che da qualche settimana ha “conquistato” anche la direzione del settore Mobilità), lasciando alla parte politica solo il ruolo di indicare indirizzi e obiettivi. Dall’altra Saia è un assessore che, lo dimostra l’esperienza da “sceriffo” nella giunta Destro, non disdegna di abbandonare la veste politica e intervenire direttamente nella gestione tecnica, a volte addirittura scendendo in strada con i “suoi” uomini.

Un clima teso, palpabile da mesi nel comando di via Gozzi, che facilmente può sfociare in esposti e segnalazioni in procura. Normale dunque che Saia abbia sentito la necessità di chiarire la sua posizione in Procura e, se è il caso, anche di prendere le distanze dall’operato di Paolocci. Una distanza però che non è sfuggita a nessuno. E che potrebbe portarlo lontano dal sindaco.

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