PADOVA. In distaccamento permanente al Parco Colli per frenare l'invasione dei cinghiali nel territorio euganeo. Hanno iniziato in questi giorni il loro impegnativo compito i due agenti della Polizia provinciale che, grazie al rinnovo della convenzione tra la Provincia di Padova e il commissariato Ente Parco, possono riprendere l'attività di contenimento che avevano svolto fino al 30 giugno scorso, coordinando le operazioni di cattura e abbattimento.
Rispetto alla vecchia convenzione, i vice commissari Laura Luise e Giovanni Di Matteo potranno dedicarsi in via esclusiva alle problematiche connesse con la diffusione incontrollata degli ungulati, situazione che negli ultimi mesi ha assunto proporzioni emergenziali. Scaduta la convenzione, infatti, e senza più il personale della Polizia provinciale a coordinare i selecontrollori (sono una cinquantina quelli autorizzati a sparare nel territorio euganeo) per le battute di cattura e abbattimento, erano restati soltanto cinque chiusini installati dai cinque operatori qualificati dell'Ente Parco a combattere una lotta impari, oltretutto in un periodo di importanza cruciale per l'agricoltura dei Colli Euganei come quello della vendemmia.
«Nei mesi estivi abbiamo verificato che le catture sono state assolutamente esigue, così come i sopralluoghi per verificare i danni prodotti all'agricoltura e le uscite notturne. Inoltre, non sono più stati effettuati interventi né stilati verbali per incidenti stradali, competenza esclusiva del personale di Polizia, e tanto meno è stato attuato il coordinamento della cinquantina di selecontrollori volontari, che agiscono durante le ore notturne, utilizzando armi e munizioni per gli abbattimenti», sottolinea il presidente della Provincia, Enoch Soranzo, ringraziando il nuovo commissario dell'Ente Parco, Enrico Specchio, per la disponibilità a rinnovare la convenzione.
«Era necessario», chiosa il consigliere delegato, Vincenzo Gottardo, «definire una strategia definita e condivisa, per non vanificare tutti gli sforzi profusi negli ultimi anni, anche se l'emergenza cinghiali appare tuttora una questione piuttosto articolata, frutto di fondi regionali insufficienti stanziati ad hoc per risolverla, di carenza di personale qualificato e di Piani sistematici sempre interrotti».Un quadro confermato dal personale di Polizia provinciale, che grazie alla convenzione sarà impegnato in distaccamento al Parco Colli per 36 ore settimanali. «La situazione è di vera emergenza, sia per il numero di cinghiali sia per quanto riguarda le risorse, economiche ed umane, messe in campo per contrastarne la diffusione», sottolinea il vice commissario Laura Luise, «Purtroppo nel 2016 si sono persi i tre mesi cruciali del periodo riproduttivo, da gennaio a marzo, per riunire le commissioni tecniche per i piani di abbattimento. I risultati sono stati nefasti. Poi da luglio è scaduta la convenzione con la Polizia provinciale e da una dozzina di abbattimenti a settimana si è passati ad un massimo di 4-5, con due sole uscite settimanali. Finalmente possiamo ripartire ma nel frattempo il problema si è ingigantito».
La prolificità dei cinghiali è infatti tale da aver annullato l’effetto degli abbattimenti compiuti nel corso degli ultimi anni: impegno e soldi gettati letteralmente al vento. E la popolazione si è estesa anche all’esterno del territorio del parco.
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