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Yara è morta, aveva solo nove mesi

Era ricoverata a Padova dopo un rigurgito che l’aveva quasi soffocata, indagato il parente che l’aveva in custodia

di Silvia Bergamin
1 minuto di lettura

SAN MARTINO DI LUPARI. Non ce l'ha fatta, la piccolissima Yara Hamouda si è spenta a soli nove mesi.

Un mese fa la bimba era rimasta vittima di un rigurgito, ha rischiato di soffocare, è finita in arresto cardiaco: è stata subito soccorsa, in queste settimane è stata amorevolmente curata in ospedale a Padova, ma i danni cerebrali subiti in quei minuti interminabili l’avevano condannata.

Yara era nata il 6 dicembre dello scorso anno, terzogenita di una coppia "internazionale" di San Martino di Lupari, papà tunisino e mamma moldava; la piccola era il terzo fiocco rosa per la coppia, e andava a far compagnia alle sorelline di cinque e quasi due anni. In questi giorni speranza e rassegnazione hanno combattuto nel cuore dei genitori.

«L'abbiamo battezzata una settimana fa in ospedale a Padova», spiega il padre della bimba, che ha stampati negli occhi i primi sorrisi, i primi tentativi di passi: «Era molto allegra, trasmetteva gioia, felicità». Il funerale non è ancora stato fissato. «È mancata nella serata di venerdì, purtroppo i danni cerebrali erano troppo gravi. I medici», aggiunge il papà, «hanno fatto davvero di tutto per salvarla, ma non ci hanno neanche mai illuso». Sarebbe stato necessario un miracolo.

Ora la famiglia attende di poter dire addio a Yara: «È stato un tragico incidente», conclude il genitore. Sui drammatici momenti che hanno segnato la vita di Yara sta cercando di fare luce anche la magistratura: un cugino 26enne della mamma, presente al momento del dramma e che da un paio di mesi aiutava la famiglia come babysitter, è finito nel registro degli indagati per maltrattamenti su minore. Un'ipotesi di reato contestata dal pm padovano Luisa Rossi, titolare dell'inchiesta, dopo aver ricevuto la segnalazione dei carabinieri di San Martino di Lupari.

E anche dalla Direzione sanitaria dell'ospedale di Padova dove la neonata è stata ricoverata nella Rianimazione pediatrica in seguito al trasferimento urgente in elicosoccorso. In quel tragico primo giorno di settembre, poco prima di mezzogiorno, la sorella di 5 anni è corsa dalla vicina di casa per chiedere aiuto: la sorellina di 9 mesi stava soffocando. La vicina si è precipitata e il parente della mamma ha spiegato che la neonata aveva avuto un rigurgito mentre stava succhiando il latte con il biberon. Secondo la magistratura, tuttavia, potrebbe essersi trattato di una sindrome da scuotimento.

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