Padova, caccia ai furbetti del ticket con controllori in borghese
Nuova strategia di BusItalia contro l’evasione del biglietto che è a quota 10%
di Felice Paduano
PADOVA. Controllori in abiti borghesi per cercare di scovare i furbetti del trasporto pubblico. Per combattere la piaga dell’evasione tariffaria, BusItalia Veneto ha messo in campo da tre giorni questa nuova strategia.
Il mancato pagamento del biglietto sta diventando sempre più diffuso, con quel che ne consegue in termini di entrate. Per questo i dirigenti dell’azienda controllata al 55% dalle Ferrovie dello Stato e al 45% dal Comune di Padova, sono corsi ai ripari, per cercare di recuperare il costo dell’evasione. Secondo le stime di BusItalia, il mancato pagamento del ticket è pari al 10% degli introiti (11 milioni di euro tra Padova e Rovigo), ma i sindacati di categoria e gli stessi controllori, che ben conoscono la realtà giornaliera del servizio, sostengono che sarebbe molto più alto, perfino superiore al 20%.
«Abbiamo introdotto questo nuovo sistema di controllo perché gli evasori sono ancora numerosi», sottolinea Franco Ettore Viola, amministratore delegato di BusItalia Veneto. «Negli ultimi mesi abbiamo formato nuovi controllori che sono diventati pubblici ufficiali di polizia amministrativa. Le verifiche saranno sempre più rigorose e capillari. Non si sono fermate neanche in queste settimane di agosto, quando naturalmente gli spostamenti dei cittadini sono meno frequenti e le scuole sono ancora chiuse».
Secondo gli autisti il vero problema non sarebbe quello di cercare di eliminare i furbetti, ma del recupero reale delle multe affibbiate agli abusivi (52 euro se si paga entro i primi 5 giorni e 82 euro successivamente).
«Bisogna cambiare le regole nazionali», spiega un controllore con i capelli bianchi e tanti anni di servizio alle spalle. «Solo gli spacciatori che non vogliono essere accompagnati in questura e i cinesi pagano subito. Il 70% delle multe non viene recuperato neanche in tempi lunghi perché tantissimi danno indirizzi falsi o esibiscono carte d’identità comunitarie con residenze anagrafiche in Romania, Serbia, Bulgaria, Albania, che non potranno mai essere raggiunte dalle lettere dell’azienda. Poi ci sono i problemi causati dai nomadi senza fissa dimora e da quelli che ti gettano subito la multa a terra o te la lanciano addirittura in faccia. Tutto questo per dire che il problema dell’evasione va affrontato alle radici, modificando radicalmente le norme sulle sanzioni. In base alla mia esperienza, si riesce a recuperare al massimo il 60%».
L’azienda conferma le abitudini di quelli che si ostinano a voler viaggiare gratis. Il mezzo pubblico più frequentato dai furbetti è il tram. In particolare tra le fermate della Stazione e Pontevigodarzere. Le linee dei bus più battute, invece, sono quelle del 3 (Ferrovia-Salboro-Lion), 5 (Voltabrusegana-Stazione-Fiera/Stanga-via Orlandini), 7 (Stazione- Padova Uno-Zip-Saonara), 9 (Piazza Caduti della Resistenza- Stazione-Stanga-Mortise), 10 (Ferrovia-Caselle/Sarmeola), 12 (Stazione- Brusegana-Tencarola/Selvazzano), 15 (Arcella-Stanga- Villatora) e 18 (Ponte di Brenta- Ferrovia-largo Europa-Ponte di Brenta).
I commenti dei lettori