Grosso cinghiale avvistato a Selvazzano
Sguazzava in una pozzanghera in via Vegri. Sull’emergenza tavolo tecnico in Provincia con le richieste del territorio alla Regione
di Gianni Biasetto
SELVAZZANO. Un cinghiale di oltre un quintale è stato avvistato domenica sera verso le 21 in un campo coltivato a soia in via Vegri, tra Selvazzano e Caselle. «Pensavo fosse un cane di grossa taglia, ma quando mi sono avvicinato sono rimasto stupito nel constatare che si trattava di un cinghiale», racconta Emanuele Sterpi, un impiegato che abita in via Molino. «Aveva da poco finito di piovere, stava sguazzando tranquillamente in una pozzanghera che si era formata dopo il temporale nel terreno».
IL FENOMENO Che i cinghiali dai boschi dei Colli Euganei ultimamente si stiano muovendo verso la città non è una novità. Poco più di un mese fa, alle 4 del mattino, Nicola Ghiotto, assessore del Comune di Teolo, aveva incrociato con l’auto un branco di una decina di esemplari lungo via Euganea, all’altezza della rotatoria che immette sulla bretella Boston. Quello notato domenica in via Vegri, poco lontano dal canile dell’Usl, potrebbe avere la lettiera nel boschetto dell’ex discarica via Bressan, dove ci sono anche delle volpi. Un habitat ideale, questo, in mezzo alla campagna e lontano da occhi indiscreti.
Quasi sicuramente oltre all’esemplare che si dilettava nella pozzanghera, con tutta probabilità un maschio adulto, altri cinghiali sono stanziati in quella zona.
L'EMERGENZA «È un’emergenza e non possiamo più aspettare, dobbiamo concertare un unico modus operandi perché la presenza degli ungulati non è più solo nel territorio del Parco», afferma Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale delegato all’Agricoltura e alla Polizia provinciale, che ieri in Provincia ha presieduto un tavolo tecnico sul problema. All’incontro erano presenti anche il direttore del Parco Colli Michele Gallo e il consigliere delegato Riccardo Masin, oltre ai rappresentati del mondo agricolo: Roberto Betto (Cia), Fabio Scarietto (Coldiretti Saccolongo) e Renzo Cavestro (Confagricoltura).
I NUMERI Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i numeri dell’emerganza legata alla presenza nel territorio dei cinghiali. In meno di un anno sono stati catturati 750 capi, ma resta il problema di contenere la proliferazione della specie e di gestirne lo smaltimento, considerando che nel frattempo i fondi sono finiti. Attualmente il contenimento è gestito da 50 coadiutori formati che intervengono due volte la settimana a gruppi di 18 o 26, due agenti di Polizia provinciale e cinque dipendenti del Parco Colli. I chiusini attivi sono 34 e, con queste forze, i presenti hanno rimarcato come sia impossibile per Parco, Polizia provinciale e coadiutori fare di più.
Al termine della riunione è stato messo a punto un documento con precise richieste che sarà consegnato a mano all’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan. «In quell’occasione spiegheremo quali sono le azioni non più procrastinabili che il territorio richiede. Senza un intervento della Regione il problema è destinato a peggiorare in tempi strettissimi», conclude evidentemente preoccupato Gottardo.
Intanto i cinghiali “marciano” su Padova, creando danni notevoli alle coltivazioni.
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