«Domiciliari alla Cacco? È un’ipotesi assurda»
Il fratello di Isabella indignato dalla richiesta dell’avvocato della tabaccaia. «La giustizia non può rimandare a casa chi è coinvolto in un omicidio»
di Alice Ferretti
PADOVA. Non nasconde la sua indignazione Paolo Noventa, il fratello di Isabella, la segretaria di Albignasego di cui ancora non si trova il corpo e per il cui omicidio sono in carcere Freddy Sorgato, la sorella Debora, e la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco.

Il legale di Manuela Cacco, l’avvocato Alessandro Menegazzo, ha annunciato l’intenzione di chiedere al gip la concessione degli arresti domiciliari alla sua assistita. A spingerlo a tale richiesta la collaborazione con la giustizia da parte della donna.
Ma per la famiglia di Isabella è inammissibile la concessione di una misura alternativa a una donna che - affermano i parenti - ha agito come la Cacco. «Che provino a chiedere gli arresti domiciliari: voglio proprio vedere se glieli concederanno. Io ho assoluta fiducia nella giustizia e la richiesta dell’avvocato della Cacco mi sembra a dir poco assurda», afferma innervosito il fratello di Isabella Noventa, che a tal proposito ricorda come nel suo caso abbia dovuto pagare ogni errore da lui commesso nel passato: «Io per quello che ho fatto in passato (ha esercitato la professione di dentista pur essendo odontotecnico e, stando alle contestazioni, si è reso responsabile di esercizio abusivo della professione, ndr), ho ricevuto una pena esemplare. Ho fatto otto mesi di lavori socialmente utili e per un anno ho avuto l’obbligo di firma. Ho pagato i miei errori come se fossi stato un delinquente abituale, anche più del dovuto. E la Cacco, dopo che si è resa complice di un omicidio come quello di mia sorella, chiede di tornare a casa e di avere i domiciliari? Se la giustizia è davvero giustizia non credo proprio li otterrà».
Ma quello che ancora oggi interessa più di tutto a Paolo Noventa è di trovare il corpo di Isabella: «Questa è la cosa che più preme a me e alla mia famiglia, a mia mamma che in questi mesi ha perso la voglia di vivere e sembra tutto d’un tratto invecchiata di anni. Questa è l'unica cosa che ci interessa: trovare Isabella».

E per questo venerdì il fratello della segretaria di Albignasego si è recato in questura: «Ho voluto ringraziare gli uomini della Squadra Mobile che continuano a lavorare instancabilmente per trovare il corpo nonostante ultimamente i riflettori sul caso di mia sorella si siano un po’ spenti», continua Noventa. Che conclude: «E io sono fiducioso che prima o poi riavrò mia sorella».
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