Bimba morta in piscina: la ricostruzione della tragedia
La piccola Tina è sfuggita per pochi minuti alla sorveglianza degli adulti. Nessuna responsabilità è stata ravvisata per i genitori né per i proprietari
di Nicola Stievano
BOVOLENTA. Doveva essere una spensierata festa di compleanno fra amici, per di più in una bellissima villa immersa nella natura. Invece si è trasformata in una tragedia che ha visto la morte di una bimba di due anni e 4 mesi. Verso le 21.30 di sabato, mentre i commensali erano a tavola, la piccola Tina si è allontanata dai genitori, una coppia originaria del Mali, e senza dare nell'occhio è uscita dalla veranda nella quale era stata allestita la cena e ha percorso poco più di una decina di metri, fino a raggiungere il bordo della piscina. Probabilmente avrà voluto giocare con l'acqua che si specchiava nelle luci del giardino, si sarà avvicinata per toccarla.
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Un istante, un passo, un gesto in più per scivolare in acqua senza un grido, senza un lamento. Nessuno si accorge di nulla, la festa continua. I minuti passano inesorabili finché un bambino esce dalla sala e nota qualcosa nell'acqua. Si avvicina, poi corre dentro ad avvisare gli adulti. «C'è qualcuno nella piscina!». La scena è straziante: Tina galleggia a faccia in giù, immobile, ormai priva di conoscenza. Si alzano delle urla, è la mamma della piccola. Tra gli invitati ci sono due medici: non perdono un secondo e cercano disperatamente di rianimare la bambina adagiata a terra. Fanno uscire l'acqua che ha bevuto, praticano il massaggio cardiaco e per qualche minuto pare che ci sia polso, ma la situazione appare subito molto critica.
Arriva una prima ambulanza, poi una seconda con l'unità mobile di rianimazione, ma per la piccola Tina ormai non c'è più nulla da fare. È rimasta senza ossigeno per troppo tempo e ai medici non resta che constatare il decesso.
A “Casa Country” di via Gorgo, nella campagna lungo l'argine, scende il silenzio della disperazione. La mamma Nana Traore si sente male, viene subito soccorsa ma non vuole staccarsi dalla sua bambina. Solo qualche ora dopo accetterà di farsi accompagnare dal personale sanitario in ospedale. Il padre Banouhoun Samake non riesce a darsi pace per quel momento di distrazione costato la vita alla piccola Tina. È distrutto dal dolore anche l'organizzatore della festa, Vladimiro Popa, moldavo, responsabile del catering di Casa Country.
Per il suo trentesimo compleanno aveva chiesto ai titolari della villa adibita ad elegante bed & breakfast e a suggestiva location per cerimonie ed eventi, di poter usare la sala domenica per festeggiare con gli amici. Aveva pensato lui a tutto, del resto conosce palmo a palmo la struttura nella quale da anni allestisce i banchetti per le cerimonie. Aveva invitato una quarantina di persone, molte delle quali di nazionalità straniera.
Fra loro anche la coppia originaria del Mali e residente da tre anni a Piazzola sul Brenta, con le loro due bellissime bambine, Tina e la sorellina minore, nata poco più di tre mesi fa. «Se non li avessi invitati, se non li avessi portati qua....» continua a ripetere in preda a un inconsolabile rimorso. I carabinieri della compagnia di Piove di Sacco hanno lavorato fino a notte inoltrata, coordinati dal comandante Enrico Zampolli, e hanno escluso la responsabilità di terzi, confermando che si è trattato di un tragico incidente. Il magistrato di turno infatti ha subito concesso il nulla osta per la sepoltura. Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito un ulteriore sopralluogo, ma non hanno ritenuto necessario porre sotto sequestro la piscina.
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