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Alpini di Cittadella secessionisti, l’Ana di Padova azzera i vertici

Il gruppo cittadellese vota il distacco dalla sezione provinciale e l’aggregazione a Bassano: la risposta è il commissariamento alla vigilia della commemorazione degli alpini morti in Russia

di Silvia Bergamin
1 minuto di lettura
La sfilata degli alpini per le vie del centro a Cittadella (foto Piran) 

CITTADELLA. Le penne nere di Cittadella vogliono la secessione da Padova per aggregarsi a Bassano e i vertici provinciali dell’Ana commissariano la sezione alla vigilia della giornata di celebrazione di Nikolajewka, l’importante evento organizzato oggi in centro, come ogni anno, dagli alpini dell’Alta.

Nei mesi scorsi, le 180 penne nere della sezione di Cittadella hanno votato a maggioranza il passaggio a Bassano e poi tentato di concretizzarlo, scatenando però la reazione dei responsabili provinciali dell'Ana e coinvolgendo anche gli esponenti nazionali.

La sfilata degli alpini

Risultato: sospesi tutti i “quadri” della sezione: il gruppo - fondato nel 1932 - oggi viene rappresentato da un commissario nella commemorazione della battaglia di Nikolajewka, che ogni anni richiama a Cittadella migliaia di penne nere da tutta Italia e rende orgogliosi di portare il cappello alpino illustri cittadellesi come Giuseppe Pan, ex sindaco ora assessore regionale, Gilberto D’Amato, noto medico ed esponente del Lions, Alberto Giopp, 98enne tenente colonnello a riposo e reduce della campagna in Grecia, e Fernando Coppo, colonnello e membro del Rotary.

A maggio 2015, il capogruppo cittadellese Ivan Pontarollo ha convocato l'assemblea dei soci che ha innescato la secessione. La linea è passata. Ma il presidente provinciale Lino Rizzi ha avvertito i cittadellesi: «Il passaggio da Padova a Bassano è stato motivato da ragioni di comodità e chilometraggio. Ci si accorge solo ora che Bassano è più vicina? La richiesta di trasferimento è un tradimento nei confronti dei fondatori del gruppo».

[[(MediaPublishingQueue2014v1) Duemila penne nere a Cittadella]]

La lettera di un socio aggregato chiarisce i contaccolpi a Cittadella: «Il direttivo provinciale ha deliberato di commissariare il gruppo Alpini di Cittadella rimuovendo il capogruppo e i 24 consiglieri. Contro questo atto autoritario, il capogruppo si è subito rivolto alla sede nazionale di Milano, ma ancora nessuna risposta. Ora scopro che il commissariamento è illegittimo perché doveva essere decretato da un organo disciplinare, non dal direttivo di Padova». E proprio attorno a questo nodo un avvocato ha preso in mano la questione.

Secondo il socio aggregato autore della lettrera che sta circolando in città, il "no" di Padova alla secessione si spiega pensando che «sarebbero venute meno le quote associative di Cittadella, che servono per amministrare la sede di Padova. Ora mi aspetto che la sede nazionale faccia giustizia, faccia rispettare lo statuto e prenda provvedimenti nei confronti del presidente provinciale Rizzi, che in questi mesi non ha saputo gestire la questione assieme ai suoi consiglieri».

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