Infrastrutture digitali «Entro febbraio via a una costituente»
Zilio: «Tornare attrattivi». Dughiero: «Volano per il lavoro» In zona industriale VSix garantisce connessioni a 5 gigabit
PADOVA. «Entro febbraio vogliamo mettere in piedi una costituente per le infrastrutture digitali a Padova». È questo l’obiettivo che si prefigge la Camera di commercio come primo step per la realizzazione di quella Soft city digitale che dovrebbe trasformare Padova in una capitale delle nuove tecnologie.
«Vogliamo mettere attorno a un tavolo Comune e Provincia, categorie economiche e Università, grandi aziende e Regione, magari con un ruolo di coordinamento territoriale» spiega Fernando Zilio, presidente della Camera. «Assieme potremo individuare ruoli e passaggi di un percorso infrastrutturale capace di attrarre ricerca, investimenti e progetti innovativi. Grazie a un percorso di dismissioni che abbiamo già attivato a tempo debito la Camera può contare su oltre 80 milioni di euro, parte dei quali vorremmo destinare a questo progetto».
E solo per cablare l’area che va dalla zona industriale sud fino alla stazione, fornendo connessioni wi-fi gratuite e ad alta capacità, la Camera stima siamo necessari circa 10 milioni di euro. «Un costo che sicuramente sarebbe ripagato dalla capacità attrattiva di un’area tra le più innovative del Nord Italia e non solo» continua Zilio. «Vogliamo creare un’infrastruttura di base sulla quale poi muovere ulteriori iniziative. Il rilancio della città in questo senso risponde poi a un territorio che già accoglie un quarto di tutte le aziende ad alto contenuto tecnologico del Veneto e che in passato è stato in grado di attrarre, colossi come Ibm, Siemens e molto altro ancora». E un nodo fisico delle grandi dorsali informatiche Padova lo ha già. Si chiama VSix ed è un punto di interscambio in grado di garantire connessioni a 5 gigabit al secondo t gestito dal Centro Servizi Informatici di Ateneo dell’Università di Padova con sede in Galleria Spagna. «Il progetto di una Soft city nell’area che va dalla stazione alla zona industriale sud è un’opportunità che anche l’Università non vuole perdere» dichiara Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese. «Saremo in prima fila per collaborare a questo progetto e cercheremo di esserne protagonisti al fine di rilanciare non solo il ruolo di Padova come hub delle nuove tecnologie ma anche collaborando a sviluppare il tessuto economico e sociale. I dati infatti dimostrano che per ogni posto di lavoro ad alto contenuto tecnologico se ne sviluppano cinque complessivi».
Riccardo Sandre
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