Girotondo sotto il Comune per salvare la Fiera delle Parole
Lunedì la protesta organizzata dagli scrittori padovani con scambio simbolico di libri. Adesioni da studenti e associazioni

PADOVA. Una grande mobilitazione per “salvare” la Fiera della parole e per cercare di garantire i fondi per l’edizione 2016. Un «girotondo» attorno a Palazzo Moroni e uno scambio simbolico di libri. Padova si mobilita per l’evento culturale su cui la giunta ha aperto una riflessione: la manifestazione è in programma lunedì alle 17.30 in contemporanea con la discussione del bilancio in consiglio comunale.
Il gioco della parole. Si chiama «Il grande gioco delle parole» l’iniziativa con bookcrossing a difesa della Fiera delle parole lanciata ieri sui social network. Una manifestazione con una scaletta ben precisa: ciascuno dei partecipanti è chiamato a portare un libro, che verrà timbrato con il simbolo della Fiera delle parole e che il donatore potrà firmare con una dedica. Per ogni libro donato sarà possibile prenderne un altro, da portare a casa. Ci saranno anche scrittori che interverranno parlando dell’importanza di leggere e di parlare di libri. «Alla fine tutti i partecipanti con il loro nuovo libro in mano saranno chiamati a stringere palazzo Moroni in un grande abbraccio, perché la cultura unisce e va difesa», scrivono gli ideatori.
Gli organizzatori. Tra i promotori dell’iniziativa c’è la giornalista, regista e scrittrice padovana Silvia Giralucci: «L’idea è quella di mettere al centro della manifestazione i libri, perché sono al centro anche della Fiera delle parole – spiega – L’idea che ciascuno doni un libro a cui è particolarmente affezionato è fortemente simbolica: la possibilità di dare qualcosa di sé a qualcun’altro, uno scambio che avviene anche attraverso la letteratura».
L’appello dunque è aperto a tutti i cittadini, le associazioni e le altre realtà padovane a partecipare: «È nato un movimento che è composto delle persone che amano parlare di libri, incontrare gli autori, stare insieme. Che poi è il pubblico della Fiera delle parole», conclude Silvia Giralucci.
Le prime adesioni. Tra le prime associazioni ad aderire alla mobilitazione ci sono gli studenti e l'associazione degli universitari Udu Studenti Per. Ecco il post con l'adesione di Ester Peruffo, componente del consiglio nazionale degli studenti universitari.
Il bilancio in aula. L’evento si svolgerà in contemporanea con la discussione nell’aula di Palazzo Moroni del bilancio di previsione 2016. È proprio dalle intenzioni programmatiche dell’amministrazione che è nato il caso della Fiera della parole. L’iniziativa infatti non è stata inserita tra quelle programmate per l’anno in corso nel Dup, il documento unico di programmazione allegato al bilancio. E nella commissione consiliare dedicata alla Cultura l’assessore Matteo Cavatton ha confermato le perplessità rispetto alla sostenibilità economica dell’evento. L’intenzione dell’amministrazione però, secondo le parole dell’assessore, non è quella di cancellare l’evento ma di ridimensionare l’impegno di soldi pubblici, considerato sproporzionato per le casse comunali. E dunque allargare la collaborazione ad altri enti e sponsor.
L'emendamento del Pd. «Inserire la Fiera delle parole tra le iniziative culturali programmate dall’amministrazione per il 2016». È l’emendamento al bilancio presentato da tre consiglieri del Pd, Massimo Bettin, Enrico Beda e Margherita Colonnello, in vista della discussione lunedì sera in consiglio comunale. «Siamo pronti a fare la nostra parte – spiegano – È però evidente come la politica non basti, e anzi debba fare un passo a lato, per trovare soluzioni».
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