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Anche l'università di Padova sulle tracce della vita su Marte

Undici anni fa gli strumenti realizzati a Padova utilizzati per esplorare Titano, la più grande luna di Saturno. Adesso il Cisas di Stefano Debei punta al "pianeta rosso"

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PADOVA. Il 14 gennaio 2005, la sonda Huygens dell’ESA entrava nell’atmosfera e atterrava con successo sulla superficie di Titano, la più grande luna di Saturno. A effettuare le misurazioni fu lo strumento Huygens Atmospheric Structure Instrument, cioè HASI: uno strumento progettato, integrato, qualificato e verificato in Italia con il supporto industriale delle allora Officine Galileo ora Selex Spazio, Campi Bisenzio (FI) e a Padova presso il CISAS già Centro Interdipartimentale ora Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali “Giuseppe Colombo” dell’Università di Padova. La sonda investigò la struttura, la dinamica e l'elettricità atmosferica di Titano. 

«In questo stesso periodo, a esattamente 11 anni di distanza – spiega il prof. Stefano Debei,  Direttore del CISAS -, fervono le attività per la preparazione del lancio di un’altra missione europea di una sonda diretta verso il pianeta Marte: ExoMars 2016. Il programma ExoMars dell’agenzia spaziale europea (ESA) ha l’obiettivo di studiare l’ambiente marziano e di dimostrare nuove tecnologie per future missioni di ritorno di campioni da Marte al fine di stabilire se sia mai esistita vita sul pianeta rosso. 
 
ExoMars prevede due missioni: una consiste in un satellite (Orbiter) in orbita attorno a Marte più un modulo di dimostrazione di ingresso, discesa e atterraggio (Schiapparelli) sulla superficie, con lancio a marzo 2016; l’altra prevede un rover, da lanciare nel 2018.»
 
Nel prossimo mese di marzo, Schiapparelli: il modulo di discesa (EDM: Entry Demonstrator Module) del programma ESA ExoMars sarà lanciato insieme all’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter) verso Marte, dove è previsto atterrare il 19 ottobre.
 
La missione ExoMars2016 contiene una buona ‘eredità’ della missione Huygens e HASI, infatti Schiapparelli oltre ad essere un dimostratore tecnologico europeo per l’atterraggio su Marte comprende due esperimenti scientifici a conduzione italiana: AMELIA e DREAMS per lo studio in situ dell’atmosfera di Marte.
 
DREAMS è una suite di sensori per la misura delle condizioni meteorologiche e elettriche alla superficie di Marte: una piccola stazione meteorologica su Marte che opererà sul suolo marziano per 2-4 sol (giorni marziani). Il MarsTEM, sensore di temperatura di DREAMS, è un termometro a filo di platino che misurerà la temperatura atmosferica di Marte attraverso la variazione di resistenza dell’elemento sensibile. Il sensore è stato progettato per essere molto sensibile e pronto in modo a registrare velocemente la variazione di temperatura; il suo progetto deriva da quello degli HASI TEM opportunamente modificato per compiere misure nell’atmosfera di Marte. 
 
Lo scopo dell’esperimento AMELIA (Atmospheric Mars Entry, Landing Investigations and Analysis) è lo sfruttamento scientifico dei dati dei sensori ingegneristici del sistema di ingresso, discesa ed atterraggio (EDLS) delle sonde ExoMars 2016 e 2018 per lo studio dell’atmosfera e superficie di Marte. 
 
Durante la fase di ingresso la sonda sarà protetta dallo scudo termico, successivamente proseguirà la sua discesa frenata da un paracadute. AMELIA studierà l'ingresso e la discesa della sonda nell'atmosfera di Marte per derivare le proprietà fisiche (e.g. densità, temperatura, pressione) dell’atmosfera marziana lungo la traiettoria di discesa con tecniche e metodologie simili a quelle impiegate per i dati di Huygens HASI.
Questi dati insieme alle registrazioni meteorologiche di DREAMS contribuiranno a esplorare un intervallo di altezze non coperte da un satellite, fornendo un riferimento in situ (‘ground truths’) per le osservazioni di telerilevamento e importanti vincoli per l’aggiornamento e la validazione dei modelli dell’atmosfera di Marte.
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