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Crisi di vocazioni: seminario maggiore senza iscritti

Per la prima volta non ci sarà nessun nuovo seminarista nella Diocesi di Padova. Non era mai successo

Luca Preziusi
1 minuto di lettura

PADOVA. Per la prima volta non ci sarà nessun nuovo seminarista nella Diocesi di Padova. Negli ultimi anni, il calo vocazionale ha fatto diminuire di molto il numero dei futuri sacerdoti, ma mai era successo che il Seminario Maggiore della città del Santo dovesse registrare il numero “zero” nella casella degli ingressi al primo anno accademico. E in molte parrocchie, proprio domenica scorsa durante la giornata del seminario (settembre è il mese del Seminario della Diocesi di Padova), i sacerdoti lo hanno evidenziato ai fedeli durante le proprie omelie. «Purtroppo non è una situazione che riguarda solo Padova» ha detto don Giampaolo Dianin, rettore del seminario Maggiore Vescovile “e i segni sono evidenti anche a livello nazionale. Anzi, nel resto d’Europa è avvenuto prima, e ora anche Padova si trova a fare i conti con queste fatiche».

Scorrendo i dati relativi al numero di presbiteri ordinati negli ultimi 15 anni, si scopre che in cento hanno completato il percorso tra il 2000 e il 2015 a Padova, quindi una media vicina ai 7 all’anno. Numeri non molto lontani dallo “zero”, pur considerando che in molti lasciano durante il cammino di fede non completandolo. Il percorso per chi fa l’ingresso nel Seminario Maggiore (esistono anche quelli minori e propedeutici per i minori e per chi ha bisogno di un periodo di preparazione) dura sei anni, ed è finalizzato al conseguimento del baccellierato in teologia. Un cammino lungo e complesso. Tra sei anni, quindi, il Vescovo di Padova per la prima volta non potrà ordinare nessun nuovo presbitero, a meno che nel frattempo qualcuno non si trasferisca da altre Diocesi o riprenda il cammino dopo averlo interrotto.

«Le cause del calo delle vocazioni sono tante» ha commentato don Dianin. «e sarebbe superficiale trovare un colpevole. Bisogna riprendere la vocazione a partire dalla pastorale giovanile, dove attualmente c’è un po’ di difficoltà ad annunciare la fede nella vita quotidiana. Cci sono poche proposte di spiritualità e poi si fa più fatica a fare delle scelte. Si ha più paura». Oltre agli “zero” ingressi, va rilevata una media dell’età in cui si entra in Seminario Maggiore sempre più alta. Negli ultimi cinque anni sono stato ordinati sacerdoti anche di 42 anni, e addirittura di 48».

 

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