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Maratona hacker all'università di Padova: le foto

Competizione notturna per "smanettoni". Studenti al lavoro per creare una app funzionale per il Bo, sotto l'egida di H Farm

Irene Fanizza
1 minuto di lettura

PADOVA. Erano previsti 200 studenti, ma anche se alla fine si sono presentati in una trentina, la qualità è stata la colonna portante della prima maratona informatica dell'ateneo, parola di Giuseppe Stellin, portavoce dei giurati di H-ACK, la competizione organizzata da H-Farm e Università di Padova, che si è svolta al Fiore di Botta, nella notte tra il 20 e il 21 giugno.

Causa la sessione estiva degli esami, l'affluenza non è stata come quella voluta, ma i ragazzi che si sono presentati hanno dato il tutto per tutto per creare una app per l'ateneo patavino.

La competizione creata da H-Farm è ormai un format che si ripete più volte durante l'anno, e copre tutti settori, dallo sviluppo al design. Divisi in gruppi di 4-6 persone, i team sono obbligati a sviluppare alcune tematiche precise che in questo caso erano tre. La prima, la capacità di affrontare il bacino studentesco di oltre 67.000 studenti, fornendo informazioni live su aule studio, mense, biblioteche e luoghi dell'università. La seconda, quella degli eventi in calendario, scadenze, bandi e attività culturali. La terza, e forse la più importante, la tematica sulla ricerca, l'accessibilità alle tesi, di dottorato e non, e a quelle tematiche e progetti, che sono tutti i risulti in termini di produzione accademica dell'università.

Ma H-ACK, non è solo questo, è anche la possibilità, per chi vuole entrare nel mondo del business digitale, di capire quelle che sono le dinamiche e le richieste da seguire, dalle presentazioni al lavoro di gruppo. La possibilità di concretizzazione un progetto e la possibilità di fare pratica per il futuro.

Durante la notte non sono mancati i momenti di divertimento, H-Farm si prodiga infatti a tenere alto il livello di interattività tra i ragazzi, oltre che a tenerli svegli, sviluppando e alimentando la competizione tra i team con contest notturni a sorpresa e premi inaspettati. Assieme a questi non mancano nemmeno i momenti di condivisione come una pizza, una birra o un pausa, senza perdere mai di vista l'obiettivo di creare un prodotto finito e funzionante.

Alla fine i giurati, tutti docenti e rappresentati dell'università, dopo la notte e le presentazioni finali dei progetti e delle app, hanno dichiarato i vincitori, sulla base di chi è riuscito a sviluppare in maniera impeccabile almeno una delle tematiche da seguire. I team POP UP e LAG, sono stati in grado di presentare un progetto che soddisfa le richieste, oltre le tematiche principali, una app che sia funzionale, accessibile e dal design accattivante. Cosi i giurati, capitanti da Paolo Gubitta e Giuseppe Stellin hanno consegnato una gift box a ciascuno dei membri dei due team, assieme alla possibilità concreta di sviluppo della applicazione all'interno dell'Università di Padova.

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