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Boicottaggio Acc, botta e risposta con Francesco Fiore: "E' un gruppo di supporto a Bitonci"

La lettera aperta ai commercianti del leader di Padova 2020: "Prendete le distanze da Pellizzati". Ma la risposta è negativa

5 minuti di lettura

PADOVA. Un botta e risposta a suon di lettere e repliche quello tra il leader di Padova 2020 Francesco Fiore e il direttivo dell'associazione commercianti del centro. La scambio di missive però non ha esito positivo e le posizioni restano distanti.

La prima aperta di Francesco Fiore.

Cari commercianti di ACC,  
come Padova 2020 abbiamo con forza condannato il Sindaco e l'assessore Boron quando in foto additavano il campanello addirittura di una casa privata invitando i cittadini a 'citofonare profughi'. Atteggiamento questo irresponsabile e potenzialmente molto pericoloso.  E'proprio contro questi atteggiamenti che dividono la città, potenzialmente generatori di violenza, che io sono sceso in piazza, pacificamente, venerdì con Padova Accoglie. Con altrettanta forza condanno ora chi ora punta il dito contro le vetrine ACC alludendo a un boicottaggio. Atteggiamento anche questo potenzialmente generatore di violenza, in un momento in cui la crisi economica è così forte che nessuno può permettersi di giocare sulla pelle di chi, imprenditore o dipendente, ogni mese cerca di mettere insieme un reddito per la sua famiglia. Personalmente ritengo i boicottaggi, se intelligenti, un forma positiva di controllo 'dal basso', ma casomai i boicottaggi si fanno contro i forti, non contro i deboli. E voi commercianti, assieme ai vostri dipendenti, dentro questa crisi siete tra i deboli.

In campagna elettorale l'anno scorso in un paio di occasioni ci siamo incontrati trovandoci d'accordo su diversi punti (ho imparato molto dal vostro ascolto e mi sembra che diverse 'buone pratiche' del nostro programma trovassero il vostro interesse), ora con spirito di dialogo, VORREI CHIEDERVI UN INCONTRO AL PIÙ PRESTO, domani sera o mercoledì sera dopo vostro orario di chiusura. In attesa di una vostra gentile conferma vorrei ribadire la nostra posizione come Padova 2020, un movimento civico che nasce fuori dai partiti e che, non essendo impegnato nella campagna elettorale per le regionali, vede dall'esterno con grande preoccupazione la strumentalizzazione (con messaggi che puntano a stimolare gli istinti più bassi, lo vediamo tutti i giorni sui social network, più che l'intelligenza dei cittadini) di temi socialmente esplosivi, come quello dei profughi o della crisi economica e del commercio.

Penso da tempo, e lo dico con grande serenità, che Massimiliano Pellizzari non possa più rappresentare ACC per evitare che l'associazione rimanga presa in mezzo, magari involontariamente, nel tritacarne della polemica politica a due settimane dalle elezioni regionali. Pellizzari stesso se vuole mettere l'interesse della associazione al primo posto deve rendersi conto che la sua ormai evidente e indissolubile vicinanza con un Sindaco oggettivamente di parte come Massimo Bitonci non può non avere riflessi su ACC, che nel suo statuto si dice apolitica e apartitica, fintanto che lui ne rimarrà il portavoce. E penso questo almeno da quando Pellizzari è stato nominato dall'attuale Sindaco Presidente di Fiera Immobiliare, perdendo così quella neutralità che il portavoce di una categoria deve avere (è prassi per ogni dirigente di categoria, o di sindacato, dimettersi dal momento che assume un ruolo politico o in partecipate pubbliche di nomina esplicitamente politica. Questo è il caso di Pellizzari, dal momento che i suoi meriti professionali sono molto diversi da quelli richiesti per presiedere Fiera Immobiliare, motivo per cui la sua nomina non può evidentemente configurarsi come una scelta 'tecnica', ma politica).

Nelle ultime settimane tutto questo è stato ancora più evidente, trascinando i commercianti in una raccolta firme (a me sembra di capire più subita per scelte del suo leader che voluta 'dal basso' dai commercianti stessi; sarete voi a riflettere su questo e vorrei avere una vostra risposta chiara sul fatto che l'associazione si riconosce nelle parole e nelle azioni di Pellizzari delle ultime settimane) contro chi liberamente e legalmente a casa sua intende aiutare, temporaneamente, i profughi. Iniziativa questa che niente ha a che vedere con gli interessi e le priorità del commercio padovano o con la missione di ACC. 

Vorrei ricordare che questa vostra raccolta firme è stata utilizzata elettoralmente da consiglieri comunali leghisti e della civica di Bitonci in banchetti elettorali che promuovevano l'assessore Boron, candidato alle regionali, causando un intreccio per il quale è da fuori ormai impossibile distinguere tra il pensiero di partiti in campagna elettorale e il pensiero di ACC (da lì le provocazioni, sbagliate ma da questo punto di vista comprensibili, anche se non giustificabili, di qualche esponente del PD). 

Pellizzari infine è costantemente in televisione e sui media al fianco di Massimo Bitonci, motivo per cui diventa inevitabile che ACC, che lui ancora rappresenta, sia trascinata (anche contro l'intenzione di molti stessi iscritti) dentro la polemica politica. D'altro canto Padova2020 è nata, dal basso proprio come risposta a questa crisi economica pesantissima, e per mettersi dalla parte di chi dentro questa crisi è travolto. Voi, commercianti proprietari e dipendenti, siete tra questi.  Molti di voi hanno già chiuso o eroicamente resistono. Voi siete tra i deboli, così come molte altre categorie (e chi scappa da guerre e fame sono tra questi). Io non sarò mai tra chi farà classifiche su chi nella crisi è più o meno soccombente, non intendo speculare su guerre tra poveri come a mio avviso cinicamente qualcuno, anche con importanti ruoli istituzionali, sta facendo nella nostra città. 

Io non sono nemmeno tra quelli che, in superficiale buonafede o magari per calcolo elettorale, classifica la società tra 'buoni e cattivi'. E allora vi chiedo un incontro, con la unica condizione che, per i motivi spiegati qui sopra, all'incontro ci sia un referente che rappresenti ACC ma non sia quello attuale, in modo da favorire, se vorrete, un dialogo non inquinato da esigenze elettorali o politiche che non siano quelle interne all'associazione. Vi chiedo un incontro per chiedervi di tornare alla vostra missione, di non farvi strumentalizzare dalla politica, in particolare in piena campagna elettorale, di togliere la vostra adesione, per evitare malintesi, come associazione alla fiaccolata di giovedì (che molti vostri associati non condividono, o di cui ho capito non sono nemmeno a conoscenza), vi chiedo un incontro per parlare e trovare punto di incontro sulle priorità che avevate posto in campagna elettorale, prima tra tutte la rivitalizzazione del centro storico e lo Stop a nuovi centri commerciali in città (14 erano quelli previsti dal piano di commercio della giunta precedente, a cui noi e voi eravamo contrari, 14 rimangono quelli previsti dal 'nuovo piano del commercio' Bitonci a cui coerentemente ancora una volta ci siamo, anche se inutilmente, opposti).

Il commercio di prossimità è la nostra priorità, unico presidio del territorio e una delle strade per riportare socialità nelle nostre vie. Questa è la mia posizione e quella di Padova 2020, vorrei ufficialmente conoscere quella dei vostri associati, e vorrei chiedervi conferma o meno se è possibile incontrarci, martedì o mercoledì, per parlare assieme di tutto questo. Con rispetto e sincerità.

Francesco Fiore - Padova 2020

La risposta del direttivo di Acc

Gentile Signor Fiore, la ringraziamo per la solidarietà espressa. Le sue riflessioni pongono diversi quesiti sui quali siamo pronti a confrontarci e ad aprire un dibattito. Il nostro Presidente però non si tocca. In lui abbiamo estrema fiducia. E' stato l'unico che ha dato dignità a tantissimi commercianti che fino a poco tempo fa dovevano solo obbedire e subire in silenzio, le decisioni provenienti dall'alto. Dettate da un Vice Sindaco reggente che lei ha appoggiato alle elezioni amministrative. Se avesse vinto, per noi sarebbe stata la fine. Mai un ricevimento, mai un confronto, mai un aiuto. Anzi!

Con Pellizzari ci abbiamo creduto e insieme abbiamo ottenuto ascolto, collaborazione, partecipazione, dignità. Lui proviene dal nostro mondo e conosce come pochi a Padova, tutti i meccanismi che regolano il commercio cittadino. All'incontro con lei verremo volentieri ma la presenza del nostro Presidente sarà imprescindibile. Ringraziandola nuovamente le porgiamo in nostri più cordiali saluti.

Il consiglio direttivo ACC

La replica di Francesco Fiore

Ringrazio il Consiglio Direttivo ACC per la cortese e pronta risposta. Che tuttavia nel contenuto mi rammarica ed espone ACC a tutte le dinamiche che il dibattito politico, che può essere a volte molto aspro, può generare. Ribadisco la mia totale apertura al dialogo e volontà di perseguire obiettivi comuni come accennato, ma non con una associazione che di fatto, e in contrasto con il suo Statuto che la vorrebbe apartitica e apolitica, non è più (a leggere la risposta qui sopra) una associazione di commercianti del centro ma una associazione di supporto al Sindaco Bitonci camuffata da associazione di categoria.

Non è questo di cui hanno bisogno i commercianti, non è questo di cui ha bisogno la città. Devo quindi ritenere che la battaglia contro i futuri centri commerciali previsti in città noi la faremo senza ACC, visto che quest'ultimo ha scelto, a priori, una posizione politica ben precisa? Con il consueto rispetto, porgo cordiali saluti.

Francesco Fiore - Padova 2020

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