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Ortopedia sostituisce anca-femore-ginocchio a una ottantenne

Sofisticato intervento all’ospedale unico della Bassa Padovana La donna sta già facendo riabilitazione e tornerà a camminare

di Nicola Cesaro
1 minuto di lettura

MONSELICE. È un intervento talmente raro che l’Usl 17 ne ha effettuati solo quattro negli ultimi 10 anni. Un numero esiguo, certamente, ma che rappresenta la maggiore casistica in Veneto assieme all’Azienda Ospedaliera di Padova. È frutto di un’eccellenza l’operazione effettuata su una donna di 80 anni, un intervento con pochissimi precedenti che ha portato alla sostituzione integrale del femore con una protesi in pezzo unico. A rendere veramente unica l’operazione è stata inoltre la sostituzione mediante protesi anche dell’anca e del ginocchio: è stata impiantata un’unica protesi dal bacino alla tibia.

A portare a termine l’intervento è stato lo staff di Ortopedia guidato dal dottor Gianluca Bisinella: «La paziente era affetta da artrite reumatoide ed aveva già subìto diversi interventi con l’impianto di ben quattro protesi. L’anziana ha riportato in seguito la rottura del femore: non potendo procedere con un intervento ricostruttivo, e visti i problemi di calcificazione della paziente, abbiamo optato per l’impianto di una protesi completa di anca, femore e ginocchio, lavorando come se si trattasse di un tumore oncologico».

L’operazione è durata 4 ore e mezzo e può dirsi perfettamente riuscita: ora l’ottantenne – che nonostante l’età e i problemi di salute era pienamente autosufficiente - è a Conselve per la riabilitazione e, a distanza di tre settimane, l’obiettivo del pieno recupero dell’autonomia pre-traumatica appare assolutamente alla portata.

Pur nella rarità della circostanza – sono solo quattro gli interventi del genere effettuati in un decennio, numeri che fanno dell’Usl 17 il top del Veneto – Bisinella ritiene che il futuro potrebbe far lievitare operazioni come queste: «La nostra Ortopedia ha acquisito una specifica esperienza nell’impianto delle protesi maggiori. L’attività ha subìto un ulteriore impulso con il trasferimento nel nuovo ospedale di Schiavonia. Da gennaio, per esempio, abbiamo già svolto tre impianti importanti di protesi oncologiche, riscontrando tra l’altro un netto salto di qualità in termini di spazi e dotazioni delle sale operatorie».

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