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Due atlete investite da un bus in Sudafrica: Linda e Edith non sono in pericolo di vita

Le campionesse Linda Scattolin, di Ponte San Nicolò, e Edith Niederfriniger si stavano allenando a Città del Capo. Mezzo impazzito, morti tre passeggeri. Le rassicurazioni del console: "Situazione grave ma non rischiano la vita"

di Enrico Ferro
2 minuti di lettura
(ansa)

PADOVA. Si stavano allenando in sella alle loro biciclette quando sono state travolte da un pullman fuori controllo. Il mondo del triathlon è con il fiato sospeso da ieri, da quando in Italia è rimbalzata la notizia del grave incidente avuto in Sudafrica da due delle sue più illustri esponenti. Linda Scattolin, 40 anni, originaria di Forlì ma residente a Ponte San Nicolò e Edith Niederfriniger, 44 anni di Merano, sono entrambe ricoverate in ospedale in gravi condizioni. «Nessuna delle due sembra essere in pericolo di vita», tranquillizza il console italiano Edoardo Vitali. Nello schianto hanno perso la vita altre tre persone: due giovani rugbisti e un tifoso, tutti sudafricani.

L’incidente. La tragedia si è consumata sabato mattina lungo la tortuosa strada R45 del Franschhoek Pass che collega le località di Stellenbosch e Villiersdorp, circa una settantina di chilometri da Città del Capo. L’incidente è avvenuto intorno alle 11 mentre la squadra Groendal Rugby Club under 20 era in viaggio da Groendal con altri giocatori del Franschhoek Rugby Club e dei tifosi. Dovevano raggiungere Grabouw, per una partita amichevole in programma nel primo pomeriggio della stessa giornata. Ma lungo la strada c’è stato il tremendo impatto. Il bus, fuori controllo, ha travolto le due cicicliste e si è capovolto a bordo strada. A perdere la vita sono stati due giocatori, Russel Riffel, 23 anni e Denzil Boonzier, 20 anni, insieme al tifoso Abraham Lybrand, 62 anni. A pochi metri sono rimaste le due biciclette, semidistrutte, delle due atlete italiane coi loro due caschi. Entrambe sono state portate d’urgenza in ospedale.

Due piste per la dinamica. La maggior parte dei siti internet che riportano la notizia fanno riferimento ad una presunta rottura dell’impianto frenante del bus: un guasto fatale che avrebbe fatto perdere il controllo all’autista, finito fuori strada dopo aver travolto le due donne. Il portavoce del Medical Emergency Transport e Rescue (il Suem 118 sudafricano), Darren Francis, ha fornito però una diversa ricostruzione, facendo riferimento al fatto che le due cicliste avrebbero tagliato la curva. Il conducente dell’autobus, trovandosi le due improvvisamente davanti, avrebbe tentato una manovra estrema: la sua brusca sterzata avrebbe prodotto il successivo ribaltamento del mezzo. È su queste due ipotesi che la polizia sta indagando. Ci sarebbero anche alcuni testimoni in grado di fornire particolari importanti.

Il console italiano. «Sembra che nessuna delle due rischi la vita» si affretta a evidenziare il console italiano a Città del Capo, Edoardo Vitali. «Ho parlato personalmente con l’atleta altoatesina: è già stata operata una volta e ora deve essere sottoposta ad una seconda operazione per una frattura scomposta. Mi ha detto di non aver visto nulla. Dice di essere passata dalla sella della bicicletta al letto d’ospedale senza rendersene conto». Il console si è interessato anche dello stato di salute di Linda Scattolin, che pare si trovasse in Sudafrica per seguire un progetto di ricerca dell’Università di Padova per cui lavora. «Con Linda non ci ho ancora parlato direttamente» spiega Vitali «però ho parlato a lungo con un’amica che si trova in ospedale vicino a lei. Dice che le sue condizioni di salute sono certamente gravi ma non al punto di temere la morte. Ho parlato anche con i genitori e ho cercato di tranquillizzarli. Sono saliti sul primo aereo e stanno raggiungendo Città del Capo». Il console italiano in Sudafrica si sta interessando anche della dinamica dell’incidente: «Ci sono queste due ipotesi su cui sta indagando la polizia. Per ora vige il massimo riserbo».

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