Nell’ostello comunale arrivano 32 migranti Protesta il sindaco
Zampieri: «La struttura è destinata ad ospitare turisti» La Prefettura ha promesso che resteranno fino a venerdì
di Nicola Cesaro
BAONE. Baone apre ancora le porte ai migranti. Questa volta, però, ai malumori dei residenti si accodano quelli dell’amministrazione comunale. Lunedì sera il Comune dei Colli ha accolto 32 nuovi profughi, sbarcati nel pomeriggio a Porto Empedocle. I migranti facevano parte dei 150 profughi dirottati nel Veneto: tutti quelli destinati alla nostra provincia sono stati sistemati a Valle San Giorgio, frazione di Baone. I nuovi ospiti hanno trovato accoglienza nell’ostello “Colli Euganei”, struttura comunale da 50 posti affidata al Parco Colli e data in gestione alla cooperativa Terra di Mezzo, a sua volta legata alla cooperativa Ecofficina, il partner con cui la Prefettura sta gestendo l’emergenza-profughi nel Padovano.
Per il Comune di Baone si tratta del secondo sito d’accoglienza per i migranti: a fine novembre l’associazione Percorso Vita aveva portato una decina di profughi nell’ex casa per minori di Rivadolmo, non senza polemiche con la popolazione residente. Questa volta, a manifestare il dissenso verso l’iniziativa prefettizia è la stessa amministrazione: «A trovarci in pieno disaccordo è il sito individuato per ospitare i profughi, ossia l’ostello comunale» denuncia il sindaco Luciano Zampieri «Una struttura, è bene sottolinearlo, che è finanziata e sostenuta da fondi pubblici, dunque dai soldi dei cittadini». Al sindaco non basta la rassicurazione della Prefettura, che ha già fissato la partenza dei 32 extracomunitari non più tardi di venerdì. «Il mio timore è che nelle prossime settimane l’ostello ospiti nuovi profughi. Se così fosse, rischiamo che la struttura accusi un calo di clienti. Se infatti durante il periodo invernale l’ostello è utilizzato solo su prenotazione, da marzo diventa come un vero e proprio albergo, con una buona affluenza. A differenza dell’ostello di Monselice, che ospita già i migranti, l’immobile è strutturato su un solo piano e con camerate uniche: non so quanti saranno i turisti che vorranno condividere la stanza con i profughi». Già in passato la Prefettura aveva chiesto a Zampieri la disponibilità dell’ostello per l’emergenza in atto, ma l’amministrazione aveva sempre risposto negativamente.
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