PADOVA. Un piccolo cilindro di plastica, che aveva tutta l'aria di essere un ordigno rudimentale, tiene in scacco la città per un'intera mattinata. Poi si scoprirà che si trattava di un gioco, di una specie di caccia al tesoro che si chiama "Geocaching" e che consiste nel disseminare piccole scatole contenenti messaggi.
Allarme bomba a Padova, in piazza dei Signori, in pieno centro storico. La segnalazione è arrivata poco prima delle 10. La piazza è stata immediatamente transennata. Un ambulante (è giorno di mercato) ha scorto quello che aveva tutta l'apparenza di essere un ordigno rudimentale sotto una grata nella facciata della chiesa di San Clemente.
Sul posto carabinieri e artificieri. Il presunto ordigno è stato disinnescato alle 11. Un boato ha scosso la piazza. Le prime indiscrezioni dicevano che dentro vi fossero stati trovati tre bulloni e polvere da sparo. Ma verso le 13,30 l'agenzia Ansa, citando "fonti investigative ben informate", ha dato la notizia che l'ordigno non conteneva esplosivo. Nel pomeriggio l'esito delle prima perizie: dentro al tubo è stato trovato un foglietto di carta con questo messaggio, «www.geocaching.com Love Box - 04/01/2015 In questo angolo di p.zza dei Signori un anno fa ci siamo dati il primo bacio. Alice e Alberto». All'interno del tubo è stato anche trovato un campanellino con un fiocco rosso e un ciondolo di rame. Secondo gli inquirenti si tratta di un "geocaching", una specie di caccia al tesoro che consiste nel disseminare piccole scatole contenenti un trasmettitore gps e un messaggio per arrivare all'indizio successivo. Pare invece che i bulloni di cui si era parlato all'inizio fossero all'esterno del cilindro.
Per sicurezza la zona di piazza dei Signori era stata transennata per più di due ore e tutti gli ambulanti del mercato (i banchi sono 42) sono stati fatti sgomberare. Ventritré fedeli che erano alla messa sono stati fatti uscire dal lato della canonica.
Il presunto ordigno si presentava come un tubo di plastica di circa 7 centimetri, incerottato con scotch grigio. Alle 11 è stato distrutto dagli artificieri usando un cannoncino ad acqua, che provoca a sua volta un boato. Gente alle finestre a guardare. Le foto della mattinata di paura in centro a Padova.
Poco dopo le 11,30 sul posto sono arrivati il sindaco di Padova Massimo Bitonci e l'assessore alla sicurezza Maurizio Saia. Il sindaco cerca di non alimentare allarmismi prima del tempo: "Stiamo a vedere le perizie della scientifica prima di creare allarmismi. Intanto voglio ringraziare le forze dell'ordine per la loro tempestività. Voglio rassicurare personalmente i cittadini: in piazza dei Signori c'è solo una telecamera, ma, come concordato con l'assessore Saia e il comandante Paolocci, saranno presto installati centinaia di dispositivi di video sorveglianza in tutta la cittÓ, con una particolare attenzione ai luoghi sensibili".
Per rendere l'idea, l'oggetto era sul tipo degli ordigni utilizzati dall'Unabomber veneto una decina di anni fa. Era stato legato alla grata con un filo di ferro. I commercianti dicono che don Mauro è uscito dalla chiesa, l'ha slegato e preso in mano. La piazza è stata riaperta alle 11,10 tranne la zona vicina alla chiesa che è rimasta chiusa fino alle 13,30. Ecco il video con le interviste di Alice Ferretti ai primi testimoni in piazza dei Signori.
Le indagini. Gli ambulanti del mercato dicono di aver visto un uomo sulla cinquantina, con una giacca nera e atteggiamento sospetto, aggirarsi nella zona della chiesa. Ma nel pomeriggio il "giallo" si è dissipato: la scatola era un gioco, anche se ha tenuto in scacco la città per un'intera mattinata. Tuttavia gli autori della misteriosa "scatola" rischiano: se individuati grazie alle telecamere, potrebbero essere denunciati per procurato allarme.
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