Biancoscudati sconfitti sul campo dell'AltoVicentino: 1-0
Un gol di Peluso ha dato la vittoria all'AltoVicentino. Biancoscudati ancora in testa in classifica ma con 2 punti di vantaggio
Stefano Volpe
VALDAGNO. “Salutate la capolista”, cantano a fine gara i tifosi biancoscudati. Ma è un coro d'orgoglio e allo stesso tempo amaro, perché il Padova esce con una sconfitta dallo scontro diretto in casa dell'Altovicentino. Una sconfitta immeritata, arrivata sull'unico errore difensivo biancoscudato, con il liscio di Degrassi che ha spianato la strada a Peluso per il decisivo 1-0. Il Padova ha sì fatto la partita ma si è mostrato poco cinico e un po' troppo nervoso davanti e adesso sente nuovamente il fiato sul collo dei rivali, tornati a meno due dalla vetta.
Botti e lisci. Parlato scioglie i tanti dubbi, dovuti alle assenze ma soprattutto al dilemma degli under, optando per un modulo inedito. Alle spalle del rientrante Ferretti, infatti, agisce un centrocampo a cinque con Mattin e Cunico più avanzati, in una sorta di “albero di Natale”: Schieramento simile, anche se con interpreti più offensivi, per l'Altovicentino, che lancia due cannonieri come Cozzolino e Peluso dietro la punta centrale Gambino. L'avvio è a ritmi vertiginosi, il Padova prende in mano la partita con foga e una rabbia agonistica che esalta soprattutto due mastini come Nichele e Segato.
Ma il primo brivido non arriva dal campo. All'8' esplode un petardo proprio dietro la panchina dell'Altovicentino. Con le tribune praticamente attaccate al terreno di gioco, il rimbombo è molto violento e qualche giocatore seduto al fianco di Zanin si mette le mani nelle orecchie, al punto che l'arbitro sospende anche il gioco per una ventina di secondi, andando a sincerarsi che nessuno fosse rimasto stordito. La gara prosegue senza intoppi, ma l'ennesimo petardo (a fine gara saranno 4) partito dal settore dei tifosi padovani, rischia di costare caro alla società biancoscudata.
Sarà una coincidenza, ma dopo questo episodio il ritmo pian piano cala e le due squadre badano bene a non scoprirsi troppo. Al 9' Cunico cade in area, la spinta del difensore è evidente, ma l'arbitro decide di lasciar proseguire. Ferretti, intanto, infiamma il pubblico. Quello padovano, dopo qualche tocco di fino, ma soprattutto quello locale, che a ogni giocata ruvida dell'argentino, non perde occasione per fischiarlo e gridargli: "sporco". Insomma, non si può parlare di ex amatissimo. Servirebbe un episodio per spezzare una gara bloccata e arriva al 31'. Degrassi liscia, ingannato da un terreno infido e gibboso, un pallone innocuo arrivato da centrocampo, lasciando la strada spianata a Peluso, appostato alle sue spalle. Il capocannoniere dell'Altovicentino ringrazia, si invola verso la porta e segna in diagonale.
Un colpo inaspettato che innervosisce il Padova. Nel giro di un minuto vengono ammoniti Ferretti, Sentinelli e Cortesi. Il clima è teso e l'arbitro deve anche raggiungere la panchina biancoscudata per calmare qualcuno che protestava troppo. Al 37' Mazzocco sfiora il pareggio, girando a rete da pochi passi (bravissimo il portiere Di Filippo a respingere) ma resterà l'unica vera occasione del Padova nel primo tempo.
Forcing vano. Serve qualcosa di più davanti e così Parlato lascia negli spogliatoi Segato e inserisce Petrilli, passando al 4-2-3-1. Evidentemente l'intervallo è servito a riordinare le idee, visto che i Biancoscudati partono a tutta, con Ferretti vicino al gol di testa, prima che al 4' Sentinelli veda respingere la propria incornata dalla traversa. L'Altovicentino si difende ma è pericoloso in contropiede, con Peluso che al 5' impegna Cicioni. Il Padova preme e sale in cattedra ancora il portiere Di Filippo, che al 14' toglie dall'incrocio una conclusione da fuori di Mattin. Il gol però non arriva, nonostante Parlato continui ad aumentare il peso offensivo, inserendo prima Almirante per Nichele e quindi Ilari per un nervoso Ferretti. Negli ultimi dieci minuti è ancora Di Filippo il grande protagonista, sbarrando la strada per tre volte ai tentativi di Cunico, l'ultimo ad arrendersi. Nonostante il forcing finale il Padova non trova un pareggio che sarebbe stato meritato e adesso deve guardarsi le spalle.
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