ESTE. Redditi online per giunta, consiglieri e dirigenti comunali. E, volendo, anche per i parenti fino al secondo grado. Il Comune di Este si vota alla trasparenza: il consiglio atestino, pur molto scettico di fronte a quest’obbligo di legge, ha approvato il “regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche”. In base al nuovo strumento adottato dal Comune, ogni amministratore (quindi sindaco, vice, assessori e consiglieri comunali) deve depositare entro il17 ottobre una serie di documenti, che verranno poi messi online nel sito comunale. Ogni eletto deve presentare il proprio curriculum, con specificata la professione o l’occupazione al momento dell’assunzione della carica. Ogni amministratore deve poi depositare i dati relativi all’assunzione di altre cariche, in enti pubblici o privati, e i relativi compensi, così come gli eventuali incarichi a pagamento richiesti da qualsiasi ente pubblico. Ma non è finita: saranno pubblicati anche i diritti reali sui beni immobili posseduti, sulle azioni di società e le quote di partecipazione a società possedute, oltre alla copia dell’ultima dichiarazione dei redditi. Nel periodo post-elettorale, ogni amministratore devemettere nero su bianco tutte le spese sostenute per la propaganda elettorale. Il consiglio comunale ha deciso di allargare questa forma di trasparenza non solo al mondo politico: avranno gli stessi obblighi anche i dirigenti e il personale equiparato. Il regolamento, tra l’altro, prevede che siano pubblicati redditi e dichiarazioni di coniugi e parenti fino al secondo grado: gli amministratori, tuttavia, possono dichiarare il mancato consenso del parente per evitare di consegnare i documenti. Insomma, nelle prossime settimane ogni cittadino potrà fare i conti in tasca ai loro rappresentanti, che non potranno sfuggire all’obbligo: si rischiano sanzioni fino a 10 mila euro. Pur mostrando piena disponibilità, i diretti interessati storcono il naso: «Siamo qui praticamente a titolo di volontariato» è il commento di Vanni Mengotto (Udc) «È una norma che di certo non porterà delinquenti e trasgressori in galera». È proprio una pratica all’italiana, che serve solo a incrementare la burocrazia», si accoda Francesco Panfilo (Pd) «Mi sa tanto da blitz della Finanza a Cortina: gli effetti quali saranno?». Per Paola Goisis (Lega Nord) quest’obbligo di trasparenza «è una legge fatta con piedi che dovrebbe essere estesa a ministeri e magistrature», mentre per Matteo Pajola (Civiche) e Sergio Gobbo (Pdl) iniziative come queste scoraggiano i cittadini ad impegnarsi in politica e creano una frattura alla partecipazione amministrativa della gente.
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