Si pubblica a Venezia l’inedito di Virginia Woolf
Damocle, dell’editore artigianale Pierpaolo Pregnolato, scova una conversazione mai tradotta
di Alessandra Lionello
Virginia Woolf in nell’insolita veste di saggista ci viene restituita da un piccolo editore indipendente, che ha scovato e pubblicato per la prima volta in Italia, “Walter Sickert. A convesation”. Il volumetto, in uscita in questi giorni con introduzione e traduzione a cura di Vittoria Scicchitano (Damocle, tascabili, 12 euro), fu pubblicato per la prima volta nel 1934 e la casa editrice, la stessa che la Woolf dirigeva col marito, ne stampò soltanto 150 copie. Il contenuto riferisce una conversazione che la Woolf ebbe col pittore inglese (1860-1942) tra i più apprezzati e discussi del suo tempo, allo scopo di indagare le ragioni del suo successo. «Non è di questo nostro tempo uno scrittore in grado di scrivere una vita come Sickert la dipinge – scrive la Woolf - Le parole sono un mezzo espressivo impuro; meglio esser nati nel regno silenzioso della pittura». E se il valore del saggio è l’originale lettura dell’opera di Walter Richard Sickert, un valore non trascurabile ce l’ha il fatto che a pubblicarlo sia un trentenne che nel 2009 ha avuto il coraggio e la stravaganza di avviare una casa editrice a Venezia e di mandare avanti da solo anche una piccola libreria, in Calle del Perdòn tra San Polo e Rialto. «Io lo chiamo bookshop – dice Pierpaolo Pregnolato, classe 1981, numerose pubblicazioni con il nome di Conny Stockhausen e una laurea in lettere con una tesi sul libro elettronico!- è una specie di salottino letterario. Ci entrano ogni tanto dei personaggi strani, che poi scopro essere degli artisti. È così che nasce l’idea dei libri che pubblico, dal contatto imprevisto con le persone che incontro e dalle ricerche che si innescano. Stare a Venezia rende tutto possibile!” Potrebbe dire, per esempio, che il saggio delle Woolf gliel’ha fatto incontrare il destino ma lui propende piuttosto per il caso. «Stavo facendo delle ricerche per trovare l’immagine di copertina del prossimo libro e ne ho trovata una di Sickert. Così ho scoperto che la Woolf l’aveva incontrato, che ci aveva scritto…» Allo stesso modo, “casuale”, l’immagine che ha scelto per la copertina del saggio della Woolf è di Lawrence Ferlinghetti, pittore ma anche scrittore e titolare di una libreria ed editrice a San Francisco. «Sapevo che aveva pubblicato Pasolini e così gli ho scritto – dice – Lui si è immedesimato nella mia impresa di piccolo editore, essendo anche lui partito dal poco, e ci siamo scritti delle lunghe lettere a mano». Damocle conta oggi la pubblicazione di una trentina di volumi e di una decina di libri d’arte, che Pierpaolo stampa con caratteri mobili, taglia e cuce a mano. Se riesce a viverci? «Adesso sì – dice con una cerca soddisfazione – diciamo che ho poche esigenze. Ma faccio tutto io, dall’idea, alla stampa al trasporto e alla vendita. Con qualche soldo in più, si potrebbe fare molto e meglio».
I commenti dei lettori