ABANO TERME. Scoppia la polemica alle Terme sui fuochi d'artificio della notte di Ferragosto. Lo spettacolo pirotecnico della sera del 15 negli stabilimenti termali di Abano e Montegrotto è stato sfarzoso nonostante il momento di crisi e le difficoltà che stanno vivendo i circa 3500 lavoratori del comparto, alcuni dei quali con il posto di lavoro a rischio. Si calcola che in tutto il comprensorio per l'ora e un quarto di botti (tanto è durato complessivamente lo spettacolo) siano stati spesi oltre 100 mila euro. «Una cifra importante, e poi dicono che non hanno i soldi per finanziare l'ente bilaterale», tuona il sindacalista Marco Bodon della Fisascat Cisl, «Ma quello che ancor di più fa rabbia è che gli albergatori non riescono a mettersi insieme per fare uno spettacolo unico che costerebbe molto meno e sarebbe più godibile. Anche nei fuochi non c'è collaborazione, ognuno guarda al proprio orticello. Così non si va da nessuna parte». I fuochi di Ferragosto nel bacino termale sono una tradizione che dura da quasi mezzo secolo, ideata dalle famiglie storiche di albergatori inizialmente per soddisfare soprattutto gli ospiti tedeschi e austriaci. Ogni albergatore ha sempre pensato per proprio conto e mai si è intrapresa un'azione unitaria per arrivare, come fanno in altre parti d'Italia, a una grossa manifestazione che richiami pubblico anche da fuori. L'altra sera oltre agli ospiti degli alberghi che hanno ospitato i fuochi pochi altri hanno assistito allo spettacolo. Il problema fuochi era emerso durante la manifestazione sindacale di lunedì pomeriggio contro il contratto stagionale e le lettere di mobilità. «Vedrete», aveva anticipato una lavoratrice «per pagare la nostra disoccupazione i soldi non ci sono ma per i fuochi di domani invece li trovano». Lo stesso discorso l'aveva fatto una trentenne dipendente di un hotel di Montegrotto mostrando la sua busta paga di luglio di 317 euro. «Sono a casa, l'albergo è chiuso, mi hanno pagato i 6 giorni di ferie che avanzavo. Ho 640 euro di affitto, non so dove andrò a mangiare. Voglio proprio vedere se butteranno via delle cifre, come gli altri anni, per i fuochi di Ferragosto».
Gianni Biasetto
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